Aumentano le organizzazioni che gestiscono i beni confiscati: il dossier di Libera


 

[Apertura: Questi sono i suoni e gli slogan della manifestazione nazionale di sabato scorso a Roma per chiedere il cessate il fuoco immediato a Gaza. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 11 marzo 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di beni confiscati alla criminalità organizzata. Sono 1065 i soggetti impegnati nella gestione dei beni, distribuiti su 20 regioni e 383 comuni: un aumento del 7%. È il dato emerso da “Raccontiamo il bene”, il dossier di Libera.  Una rete di esperienze in grado di fornire servizi e generare welfare, di creare nuovi modelli di economia e di sviluppo e di prendersi cura di chi fa più fatica.

Più della metà delle realtà sociali è costituita da associazioni di diversa tipologia (563) mentre le cooperative sociali sono 232. Welfare e politiche sociali tra le principali attività seguite da promozione culturale, turismo sostenibile, agricoltura e ambiente. La regione con il maggior numero di realtà sociali che gestiscono beni confiscati è la Sicilia, seguono Campania, Lombardia e Calabria. Ascoltiamo Tatiana Giannone, referente beni confiscati di Libera