Azzardo “fisico”: i rischi del decreto legislativo che Mettiamoci in gioco chiede di modificare


 

[Questo è il trailer della docuserie Vatican Girl che racconta la storia di Emanuela Orlandi: ieri un altro colpo di scena, il fascicolo del ministero dell’Interno sul suo caso è vuoto. Questa è Ad Alta Velocità oggi 29 gennaio 2025: nello stesso giorno del 1951 inizia la prima edizione del Festival di Sanremo. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di gioco d’azzardo e ludopatia.  Il comparto azzardo vola verso la mirabolante cifra di 160 miliardi di euro giocati in Italia nel 2024, stabilendo un ulteriore record, arrivando quasi a raggiungere la spesa alimentare.  La Campagna Mettiamoci in gioco ha lanciato un allarme per il contenuto della bozza di decreto legislativo sul riordino del settore azzardo “fisico”. La bozza istituisce la distinzione tra punti gioco certificati e non. La differenza tra i due risiede nella formazione del personale.

Entrando nel merito, la stragrande maggioranza delle leggi regionali in materia di azzardo già oggi prevede la formazione obbligatoria per il personale di settore. La bozza prevede anche punti gioco non certificati, introducendo per questi una distanza di 200 metri dai punti sensibili che essa stessa individua, riducendoli solo alle scuole secondarie di secondo grado e ai SerD.  Non c’è traccia, così come era già accaduto per il riordino del gioco d’azzardo online, di una riduzione della pericolosità dei giochi. Ascoltiamo il portavoce della Campagna don Armando Zappolini.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale