[Queste sono le voci dei richiedenti asilo che a Roma, giorno e notte restano in fila al freddo fuori alla Questura e affermano che “qui non esistono diritti umani”. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 29 novembre 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di affidamenti in misura alternativa alla detenzione per detenuti con dipendenza patologica. È emerso che nelle comunità terapeutiche residenziali che afferiscono alla rete CNCA risulta che ci sono 400 persone con problemi di dipendenza patologica in misura alternativa alla detenzione, ma quasi altrettanti posti sono disponibili nelle comunità della rete sparse per l’Italia, e da subito potrebbero accedere alla misura, e quindi uscire dal carcere, 220 detenuti in 12 diverse regioni.
Nell’annuale relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2024 elaborata dal Dipartimento per le politiche antidroga e presentata il 25 giugno scorso dal Governo si evidenzia come al 31 dicembre 2023 erano presenti negli Istituti di Pena 17.405 detenuti tossicodipendenti, pari al 29% della popolazione carceraria totale. A fronte di questa situazione ed anche considerando le misure previste per l’accesso alle pene alternative alla detenzione per le persone con problemi di dipendenza patologica solo il 7% degli assistiti detenuti con problematiche legate all’uso di sostanze viene inserito in comunità terapeutiche come misura alternativa al carcere. Ascoltiamo la presidente nazionale del Cnca Caterina Pozzi.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale