Come cambia la percezione delle televisione: l’ipotesi di un nuovo terzo polo


[Apertura: Queste sono le voci delle donne in piazza a Roma contro l’ipotesi di persone pro life nei Consultori inserita nei decreti per i fondi Pnrr, ipotesi bocciata anche dall’Unione europea. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 24 aprile 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di televisione. Cambiano le epoche e i canali di intrattenimento, per questo l’industria televisiva negli ultimi anni è stata segnata da profondi mutamenti sia dal punto di vista delle dinamiche di consumo che sulla competizione tra i principali attori del settore.

Lo rileva Swg che ha interrogato gli italiani dopo il successo di programmi come “Che tempo che fa” di Fabio Fazio su canali diversi dalla Rai e dopo il “caso” Amadeus che potrebbe segnare la nascita di un terzo polo nella tv generalista sollevando diverse questioni sulle abitudini del pubblico e sull’identità delle principali reti nazionali che scontano un importante calo della qualità percepita. Sembrerebbe che la fedeltà del pubblico a un canale specifico stia diminuendo, mentre, nell’era dell’on demand, aumenta la tendenza a seguire i format o i personaggi che diventano “brand” di successo. Ascoltiamo il ricercatore Swg Riccardo Benetti.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale