Donne e diritti, l’offensiva contro l’aborto: se il peccato si confonde con il reato


 

[Apertura: Queste le parole di un volontario della Croce rossa per la notte della solidarietà a Roma, il censimento dei senza tetto. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 23 aprile 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di aborto. È in atto una vera e propria offensiva politico-mediatica contro questa legge che nel 1978 ha permesso di liberare le donne da gravidanze non volute e di scegliere liberamente. C’è una tendenza pericolosa che confonde il peccato con il reato, cosa che non può esistere in una democrazia laica e liberale. Dopo lo speciale di Porta a porta su Rai 1 con soli uomini in studio, ultimo in ordine di tempo è l’intervento della vicedirettrice del tg1 Incoronata Boccia. Ascoltiamo le sue parole nel programma di Serena Bortone.

Prima di questo episodio aveva scatenato polemica l’emendamento al decreto per il completamento dell’attuazione del Pnrr in cui propongono i pro life nei consultori: personale che avrebbe un ruolo di condizionamento sulle scelte di una donna. Antonella Veltri, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza chiede “quale sia l’idea di maternità di questo governo e di chi pensa di poter decidere sui corpi delle donne. I numeri dicono chiaramente che non è certo il ricorso all’aborto la causa della denatalità in Italia”. “Sarebbe invece importante implementare i servizi a supporto dell’infanzia e rendere effettivamente applicata la legge 194. Le donne in Italia si batteranno per raggiungere l’obiettivo raggiunto in Francia. Basta proclami e propaganda sulle nostre vite” conclude Veltri˝. Ora ascoltiamo cosa diceva la giornalista e scrittrice Oriana Fallaci nel 1976.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale