Il 25 aprile non può dividere: era ed è la parte giusta che ha liberato il Paese


[Apertura: Queste sono le parole della sorella di una vittima sul lavoro, in lacrime risponde alle dichiarazioni dell’imprenditore Alberto Franchi che a Report ha detto, in riferimento al settore dei marmi di Carrara, “qua si fanno male perché sono deficienti”. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 25 aprile 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di Resistenza e Liberazione nel giorno del 25 aprile. Oggi l’antifascismo è messo seriamente in discussione come valore fondante della repubblica che ha la Costituzione riferimento irrinunciabile per la nostra democrazia. Eppure questo giorno divide, oggi più che mai con un governo dove ci sono gli eredi del Movimento sociale e di quella cultura politica che fatica a definirsi antifascista.

La giornata poi è ancora più tesa per lo slogan scelto dall’Anpi, “cessate il fuoco” che vede polemiche dalle comunità ebraiche in riferimento alla guerra su Gaza. In molte piazze, intanto, si leggerà il testo di Antonio Scurati su Giacomo Matteotti escluso dalla partecipazione alla trasmissione Rai di Serena Bortone. Per capire in modo semplice e diretto il cuore del problema di questa radice storica ecco le parole del professore Alessandro Barbero nel programma Di Martedì di Giovanni Floris.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale