Cure palliative pediatriche: quei bambini dimenticati e costretti a viaggi estenuanti


[Apertura: Questa è la voce di Fulvia Conte, portavoce del team di Medici senza frontiere sulla Geo Barents che ha recuperato 11 corpi nel Mediterraneo dove si continua a morire per cercare un futuro migliore. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 12 giugno 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di infanzia fragile e di diritti negati.  L’accesso alle Cure Palliative Pediatriche (CPP) è garantito solo al 15% dei 30mila bambini che in Italia ne avrebbero bisogno e ben 7 regioni non hanno centri o strutture dedicate a questo servizio specialistico, di conseguenza i piccoli pazienti e le loro famiglie sono costretti a fare viaggi estenuanti e a trascorrere lunghi periodi lontani da casa per ricevere le cure necessarie.

È l’allarme lanciato da Peter Pan ODV – organizzazione di volontariato che accoglie, insieme alle loro famiglie, i bambini malati di cancro che si recano a Roma per ricevere le cure necessarie – in occasione del convegno “Qualità della vita, qualità delle Cure Palliative Pediatriche. La figura del Caregiver”, una delle tappe romane del 3° Giro d’Italia delle Cure Palliative Pediatriche (GCPP). Dal convegno è emersa la necessità di considerare, all’interno del percorso di Cure Palliative Pediatriche, non solo l’aspetto medico, ma anche il benessere emotivo, sociale e psicologico dei bambini e delle loro famiglie. Ascoltiamo Renato Fanelli, oncologo e membro del Comitato Etico dell’associazione di volontariato Peter Pan.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale