Dal burnout al lavoricidio: così si stanno perdendo diritti e sicurezza di chi lavora


 

[Apertura: Queste sono le parole della professoressa di Sofia Castelli, ricordata nel giorno del suo 21° compleanno: fu uccisa il 29 luglio di un anno fa dal suo ex fidanzato condannato a 24 anni di carcere. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 30 maggio 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di sicurezza e malessere sul lavoro. Aumentano in Italia le persone che dichiarano di avere sofferenze psicologiche correlate all’ambito lavorativo: secondo l’Inail, infatti, nel primo trimestre 2024 sono state oltre 22.000 le denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali, con una crescita del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2023: tra coloro che temono di soffrire di sindrome da burnout in Italia e che si sono sottoposte al test di screening gratuito, l’82,9% potrebbe essere a rischio.

A questo si aggiunge la continua strage del lavoricidio con il numero quotidiano di vittime. Il mondo del lavoro è dentro una trasformazione che vede peggiorare i propri diritti e agibilità di svolgere le proprie mansioni. Su questa situazione ascoltiamo Stefano Milani, direttore della testata Collettiva.it.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale