Giovanni Falcone: la memoria nel presente dove si parla poco di mafie


 

Questa è la voce del magistrato Giovanni Falcone nella trasmissione Babele di Corrado Augias: un amaro presagio di quello che avverrà. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 23 maggio 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di mafia. In questo 31° anniversario dalla strage di Capaci dove perse la vita il giudice Giovanni Falcone e sua moglie Francesca Morvillo con gli agenti della scorta  Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Superato il trentennale e il cerimonioso quanto retorico ricordo resta da capire cosa si stia facendo contro la mafia e soprattutto oggi cosa sia la mafia rispetto agli anni ’80 e ’90. Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro – e anche prima di esso – è calato un silenzio quasi come ormai con l’ultimo samurai in manette si siano estinti i clan. Sappiamo ovviamente come non sia così e quanto serva invece accendere luci e riflettori con l’incombente arrivo di fondi pubblici del Pnrr su tanti e grandi progetti.

E ci sono anche elementi di ambiguità o di superficialità come denunciato da Libera e dai familiari delle vittime innocenti di mafia sulla nomina della prossima presidente della Commissione parlamentare antimafia voluta dalla presidente Giorgia Meloni: “l’indicazione – scrivono Libera e i familiari delle vittime innocenti – ricadrebbe sulla deputata Fdi Chiara Colosimo, di cui è stata resa nota la vicinanza a Luigi Ciavardini ex NAR, responsabile, tra le altre gravissime condanne a suo carico, di essere uno degli esecutori materiali della strage della stazione di Bologna. Chiediamo che la presidenza della Commissione parlamentare antimafia sia affidata a persona che non abbia aspetti di evidente incompatibilità con il ruolo, nonché una estraneità chiara e specchiata rispetto a personaggi di cui è conclamato il coinvolgimento in gravissimi eventi della storia del nostro paese, .Riteniamo che la storia non possa e non debba essere scritta nuovamente, cancellando e ignorando la responsabilità di certi esponenti della destra eversiva che, come risulta dalle operazioni d’indagine condotte da varie Procure italiane, hanno legami anche con la malavita organizzata di stampo mafioso”. Ora ascoltiamo le sempre attualissime parole di Falcone nelle sue ultime interviste del 1991.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale