Guerra, la voce delle ucraine d’Italia. Violenza e baby gang: dati allarmanti


 

Il pianto di una donna sopravvissuta al bombardamento di un ospedale pediatrico e di un reparto maternità a Mariupol. Questo è il suono atroce e disumano di una guerra.

Il crimine, il sangue e la morte sono solo una delle conseguenze della guerra. I profughi sono 2 milioni ma aumenteranno, una marea umana in movimento composta soprattutto da donne e bambini. Su questo tema la redazione del Giornale radio sociale sta lavorando a un approfondimento nel prossimo Grs Week di sabato e domenica. Ieri il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha detto che solo in città si attendono almeno 100mila persone. Poi ci sono le ucraine d’Italia a cui la cooperativa sociale Cidas ha dato voce. Socie e operatrici socio-sanitarie che lavorano e vivono o hanno la cittadinanza nel nostro Paese. Ascoltiamo la loro voce.

Rimaniamo in Italia ma parliamo sempre di violenza, un’altra violenza fatta di scontri urbani. Calci, pugni, minacce, aggressioni immotivate nei confronti dei propri coetanei. Da Milano a Catania, le notti italiane tornano a essere segnate dalle azioni violente delle cosiddette ‘baby gang’.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale