La sfida della giustizia riparativa per i minori: “rotte educative in mare aperto”


 

Questi sono i momenti delle cariche contro gli attivisti a Napoli che protestavano davanti la sede Rai per chiedere libertà di informazione e non censura sulla guerra contro Gaza. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 14 febbraio 2024, anno II della guerra, anno 4° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di giustizia riparativa. La riforma della giustizia penale un’innovazione fondamentale, non adeguatamente sottolineata dai media e nel dibattito pubblico, che apre la giustizia penale a un nuovo modo di intendere i reati e le pene. E che mette al centro dell’azione penale non solo il reo, ma anche la vittima e la comunità all’interno della quale il reato è commesso. Su questo percorso parte il progetto “Tra Zenit e Nadir: rotte educative in mare aperto” – 59 soggetti istituzionali e sociali, di cui 24 enti pubblici e 35 organizzazioni del terzo.

Il progetto ­– appena partito e finanziato dall’impresa sociale Con i Bambini, con capofila l’Istituto don Calabria e la partecipazione di numerose organizzazioni socie del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) – si rivolge in particolare alle situazioni in cui sono coinvolti minorenni autori di reato o di comportamenti devianti e verrà realizzata in tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige) e otto province. Ascoltiamo Silvio Masin, dell’Istituto don Calabria, coordinatore del progetto Tra Zenit e Nadir.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale