Lavorare non basta, un decimo degli italiani in povertà assoluta: il rapporto Caritas


[Queste sono le parole di Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italia: l’attacco di Elon Musk alla magistratura italiana ha riacceso lo scontro sull’accoglienza e sul soccorso ai migranti. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 14 novembre 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di povertà in Italia. La Caritas ha pubblicato la ventottesima edizione del Rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia. La povertà assoluta interessa quasi 5,7 milioni di persone, quasi un decimo della popolazione. Dall’analisi dei dati Caritas emerge che il lavoro povero e intermittente dilaga, con salari bassi e contratti atipici che impediscono una vita dignitosa. I giovani e le famiglie con figli sono le fasce più vulnerabili. Il disagio abitativo rappresenta un’emergenza, con famiglie senza casa o in condizioni abitative inadeguate.

L’accesso all’istruzione e alle nuove tecnologie diventa un miraggio per fasce sempre più ampie della popolazione, alimentando le disuguaglianze. Alcuni dati. Le persone accompagnate nel 2023 dai servizi Caritas (in rete con la raccolta dati) sono state circa 270mila. Dal 2015 a oggi il loro numero è cresciuto del 41,6%. Le povertà croniche e intermittenti aumentano: dal 54,7% al 59%. Cresce il disagio psicologico e psichiatrico tra chi si rivolge alla Caritas: in un anno il numero di persone affette da depressione o malattie mentali aumenta del 15,2%. Ascoltiamo la professoressa Elena Granaglia, docente di Scienza delle finanze al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale