Migranti, diritti umani e comunicazione: le politiche migratorie dietro il caso Musk


 

[Questo è il suono del fiume di acqua che ha sommerso diversi comuni della provincia di Catania, da Giarre ad Acireale, spingendo le auto fino al mare e provocando molti danni. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 15 novembre 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di comunicazione, migrazioni e diritti. Esplode il caso Musk in Italia dopo che il miliardario che appoggia Trump aveva chiesto di “allontanare” i magistrati di Roma dopo la nuova decisione di riportare indietro i migranti trasferiti in Albania. Il presidente Sergio Mattarella ha risposto in maniera chiara e netta: “chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettare la nostra sovranità e non può attribuirsi il compito di impartire prescrizioni”.

Questa vicenda ha generato una serie di reazioni di vip, persone dello spettacolo e organizzazioni sociali che hanno abbandonato la piattaforma X disattivando l’account anche se c’è chi non vede questo come la risposta migliore a Musk. Sullo sfondo lo scontro è quello sulle politiche migratorie e della scelta del governo Meloni di aprire il centro di rimpatrio in Albania in contrasto con le norme europee sulla protezione. Ascoltiamo Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italia.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale