Lavoricidio: i numeri dei primi tre mesi raccontano la strage quotidiana


 

[Apertura: Queste sono le voci di attori e attrici per la campagna di Amnesty Italia in cui si chiede al Ministro della Giustizia la revisione dell’articolo 609-bis del codice penale affinché qualsiasi atto sessuale non consensuale sia punibile, adeguando la legislazione italiana agli standard internazionali. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 26 marzo 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di morti sul lavoro. Anzi di lavoricidio per accogliere la proposta di definire in modo preciso il crimine che si commette contro migliaia di lavoratori italiani ogni anno. L’ultima vittima è un marittimo che nel porto di Napoli è rimasto schiacciato dalla ralla mentre caricava un rimorchio.

Secondo l’Osservatorio indipendente di Bologna dell’artista Carlo Soricelli sono morti dall’inizio dell’anno 220 lavoratori sui luoghi di lavoro 285 con i morti sulle strade e in itinere. Per far capire il dato drammatico basta confrontarlo con la Francia dove nello stesso periodo sono 64 i lavoratori morti, praticamente un quarto rispetto al nostro Paese. Ascoltiamo ora la testimonianza della mamma di Lorenzo Parelli, 18enne morto durante lo stage dell’alternanza scuola-lavoro a Udine nel 2022, intervenuta su Radio Anmil.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale