L’ombelico e il microfono


 

 

Provaci ancora Novecento, ovvero nuove chances per le utopie del secolo scorso, gran parte delle quali rimaste a metà: uguaglianza, democrazia, diritti, libertà, welfare.
Ecco il terzo settore e il suo racconto sono punto di osservazione che adottiamo.
E poi l’importanza dei luoghi, saremo il più possibile in strada.
Proviamo a realizzare un video in forma di podcast. O viceversa se preferite.
Siamo a Roma, in via del Tritone in quella che alcuni anni fa era la via dei giornali. Qui e nelle immediate vicinanze si concentravano le redazioni e spesso anche le tipografie di molte testate.
Ci incamminiamo su questo viale che si chiama 2025 partendo dall’importanza dell’informazione e della libertà di stampa. Una delle grandi questioni in ballo.
Ecco: terzo settore, informazione sociale, rappresentanza, ad esempio. Ci sono vari nessi e vari tagli attraverso i quali rifletterci sopra.
A proposito, qualche giorno fa il sociologo Aldo Bonomi sul Sole 24 ore scriveva che non può esservi rappresentanza senza rappresentazione. Lo esige la coscienza di sè alla quale è giunto il terzo settore, lo esige la necessità di “darsi visibilità per contare nel nuovo secolo”.
Per questo andare sulla home page di Redattore Sociale e trovare, ormai da molti giorni, il titolo “Redattore sociale chiude” è una sconfitta per tutti. Non si può far finta di niente, né basta rubricare lo sconforto nel capitolo ‘crisi generale dell’editoria’.

“Negli anni del riconoscimento del terzo settore come protagonista sociale ed economico del nostro Paese, una sua voce così autorevole, si spegne. Un settore che cresce dovrebbe essere più raccontato, non meno raccontato”.
C’è bisogno di nuova cultura editoriale, di un “editore ideale” per dirla con Gobetti, che non esiste probabilmente.
Ma è il caso di provarci perché se ne avverte il bisogno. Come farsi media e perché.
Per emanciparsi dalla schiavitù del conformismo comunicativo.
Il nemico era, ed è, l’autoreferenzialità.
Se è vero che l’informazione e la comunicazione sociale propongono una diversa mappa cognitiva, fuori dagli schemi, farsi media significa passare dall’ombelico al microfono.
Se il terzo settore non si farà protagonista del “terzo racconto”, nessuno lo farà al posto suo.
Servono idee e progetti sui quali riflettere e magari, ripartire.

Ascolta Provaci ancora Novecento, una rubrica a cura del direttore Ivano Maiorella – giornale radio sociale