Nel Centro-Sud la scuola italiana cade a pezzi e i fondi del Pnrr sono ancora fermi


 

Questo è il momento di commozione per il giornalista e l’interprete siriani durante l’intervista all’allenatore della Siria che si è qualificata agli ottavi della Coppa D’Africa: il Paese vive una guerra civile dal 2011. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 25 gennaio 2024, anno II della guerra, anno 4° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di scuola. In Italia, nonostante vi siano casi virtuosi, le scuole continuano ad essere in ritardo cronico su riqualificazione edilizia e servizi scolastici. Persistono i divari tra le diverse aree del Paese, costanti negli anni, e a pesare è anche una transizione ecologica che, in questo settore, è troppo lenta e timida. Gli stessi fondi del PNRR stanno incidendo poco, con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale di progetto.

A scattare questa fotografia di sintesi, in occasione della giornata internazionale dell’educazione, è il XXIII report “Ecosistema Scuola” di Legambiente i cui dati, relativi al 2022, parlano chiaro: i ritardi maggiori si registrano ancora volta nel Mezzogiorno, ma preoccupa anche la situazione del centro Italia colpito dal sisma del 2016 dove l’obiettivo messa in sicurezza delle scuole è ancora lontano. Gli edifici scolastici del Sud, insieme a quelli delle Isole e del Centro, hanno mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due, a fronte delle scuole del Nord che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi. Ascoltiamo la vicepresidente nazionale di Legambiente Vanessa Pallucchi.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale