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Torna Terra Madre: si parla di “Cibo amaro” tra sfruttamento e diritti


 

 

Le proteste in Iran dopo l’uccisione di Masha Amini, picchiata e uccisa dalla polizia perché portava male il velo.

Oggi parliamo di Terra Madre Salone del Gusto che torna a Torino da domani al 26 settembre 2022. La manifestazione di Slow Food, Comune di Torino e Regione Piemonte anima le architetture ex industriali di Parco Dora a Torino con le sue forme, i colori e profumi, le sue voci ma anche con la gioia e l’entusiasmo di potersi incontrare di nuovo, convinti che il cibo possa essere un ponte per la pace e mostrando come, attraverso l’inclusione e lo scambio, possiamo coltivare insieme un presente migliore.

Proprio nella giornata di apertura nello stand della regione Sicilia l’incontro “Cibo amaro: sfruttamento e diritti negati nella filiera agroalimentare”, organizzato da Slow Food Sicilia e Comunità Slow Migrants Zagara di Agrigento: si confronteranno ricercatori, sindacalisti e giornalisti sul tema. Ascoltiamo il presidente della cooperativa sociale Al Karhub Carmelo Roccaro che modera il dibattito.

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World cleanup day: migliaia di volontari in azione contro i rifiuti


 

L’aggressione verbale al giornalista napoletano Marco Lombardi che a San Siro è stato chiamato “terrone di merda” da un tifoso esagitato.

Sul tema dell’ambiente e della pulizia del territorio dei rifiuti si registra una forte sensibilità e una grande partecipazione volontaria. Lo registra la prima due giorni del World Cleanup Day promosso da Let’s do it. Oltre 400 le azioni, con migliaia di volontari.

Colpisce maggiormente ad ora sono i circa 500 di Roma, i circa 180 di Torino, 150 di Savona, 120 di Genova, oltre 100 a Taranto. Napoli ha risposto oggi con 15 azioni in tutte le municipalità con circa 400 partecipanti. Anche alcune ambasciate hanno aderito, come quelle di Estonia e Paesi Bassi a Roma.

Gli italiani hanno dato il loro contributo anche all’estero, come i dipendenti dell’ambasciata italiana a Varsavia e una attivista della rete che si trova a Malta. Questi sono numeri parziali perché la mobilitazione durerà fino al 3 ottobre. Ascoltiamo il presidente di Let’s do it Italy Vincenzo Capasso.

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Il cuore delle Marche e quel Piano per il clima fermo da 4 anni


 

 

La voce di una volontaria, ai microfoni di Local Team, che nelle Marche ha preso la pala per aiutare commercianti e cittadini a togliere il fango dopo l’alluvione.

Il bilancio è quello di una strage: 11 morti e due dispersi, un bimbo di 8 anni che non si trova più. Tanta, troppa retorica dopo l’ennesima alluvione che ha colpito questa volta le Marche perchè è solo l’ennesimo campanello d’allarme. Ascoltiamo ora una testimonianza da quel territorio con Christian Gretter della cooperativa sociale Labirinto

Con la crisi climatica non si scherza, servono interventi non più rimandabili. Legambiente ha diffuso i dati: da gennaio a settembre 2022 l’Italia è stata colpita, senza considerare il prossimo autunno che aggraverà ulteriormente il bilancio, già da 62 alluvioni (inclusi allagamenti da piogge intense) contro le 88 del 2021.

Preoccupante anche il dato complessivo degli ultimi anni: dal 2010 ad oggi (settembre 2022) nella Penisola si sono registrate 510 alluvioni (e allagamenti da piogge intense che hanno provocato danni), di cui – se ci spostiamo nel Centro Italia – 57 nel Lazio, 36 in Toscana, 26 nelle Marche e 6 in Umbria. Questo denuncia la mappa del rischio climatico del suo Osservatorio Città Clima, con un focus sulle alluvioni e sul Centro Italia, ribadendo quali siano gli interventi urgenti da mettere in campo a partire dal piano nazionale di adattamento alla crisi climatica, scomparso ormai da anni dall’agenda politica italiana.

Nonostante questi numeri preoccupanti a fronte dei quali l’Italia non si sta muovendo: sono trascorsi infatti più di 4 anni da quando l’allora ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti pubblicò in bozza il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.

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Scuola, dalla piazza la voce degli studenti che “possono tutto”


 

UNICEF Italia lancia la campagna “Cambiamo Aria”, per sensibilizzare bambini, giovani e famiglie sui temi del cambiamento climatico e della sostenibilità ambientale.

Oggi parliamo di scuola e lo facciamo con la voce degli studenti e di ActionAid. Ragazzi e ragazze hanno vissuto negli ultimi due anni sulla propria pelle la restrizione di spazi fisici e di rappresentanza, all’interno delle singole scuole, a livello provinciale e nazionale, fino al mancato dialogo con il Ministero dell’Istruzione. Non è stata solo la pandemia la causa ma precise volontà e metodi politici che hanno progressivamente depotenziato i luoghi del confronto e reso “invisibili” le proposte e le richieste degli studenti.

Per studenti e studentesse con l’inizio del nuovo anno scolastico ieri si sono ritrovati di fronte al Ministero dell’Istruzione a Roma per un flash mob: un simbolo rosso disegnato sui volti e su un lungo striscione, con richieste chiare su cartelli per dare il via a una lunga mobilitazione in tutta Italia promossa da ActionAid e Unione degli Studenti con la campagna “POSSIAMO TUTTO. Siamo la generazione che cambierà l’Italia a partire dalla scuola”. Ascoltiamoli le loro voci.

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Ci sono opportunità da cogliere “nel cuore del Sud”


 

le cornamuse e i tamburi che in Scozia hanno dato inizio ai 4 giorni di saluto della Gran Bretagna alla regina Elisabetta, sul trono per 70 anni.

Oggi parliamo di Sud e Aree interne, continua la nostra periodica attenzione sulle aree più svantaggiate del Paese.  Sette progetti per contribuire alla crescita sociale ed economica delle aree interne del Mezzogiorno, recuperando antichi mestieri e tradizioni e favorendo l’inclusione sociale e lavorativa di persone in difficoltà.

Sono quelli selezionati attraverso il bando “Nel cuore del sud” promosso da Enel Cuore, la onlus del Gruppo Enel, e Fondazione CON IL SUD, e rivolto alle organizzazioni del terzo settore di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia.

Le iniziative selezionate saranno finanziate con 1,5 milioni di euro e favoriranno percorsi di accompagnamento all’autonomia di persone con fragilità o a rischio marginalità e disagio, promuovendo la valorizzazione delle vocazioni e delle eccellenze delle aree interne meridionali come il turismo, l’artigianato, l’agricoltura e l’enogastronomia (1.472 comuni su un totale di 2.116). Ascoltiamo il presidente della Fondazione Con il Sud Carlo Borgomeo.

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Appello di Associazione 21 Luglio: “verità per Hasib Omerovic”


 

Un breve estratto del film Il disprezzo di Jean-Luc Godard, scomparso ieri, e tratto dall’omonimo romanzo del 1954 di Alberto Moravia.

Oggi ci occupiamo della vicenda di Hasib Omerovic con cui abbiamo aperto la puntata di ieri. Secondo un esposto depositato alla Procura della Repubblica il 5 agosto scorso dalla famiglia Omerovic/Sejdovic, la mattina del 25 luglio quattro persone in borghese e senza mandato, qualificatesi come agenti della Polizia di Stato, fanno il loro ingresso in una casa popolare di Primavalle, a Roma, dove da tre anni vive una famiglia di origine rom composta dai genitori e quattro figli, di cui due adulti con disabilità, Hasib e la sorella, in quel momento soli in casa.

L’esposto riporta che, quando gli agenti escono dall’abitazione, il corpo di Hasib giace insanguinato sull’asfalto, dopo essere precipitato dal secondo piano. Attualmente Hasib, sordo dalla nascita, è in stato di coma a seguito dei gravissimi danni riportati. La madre, disperata, chiede di conoscere la verità su quanto accaduto all’interno della propria abitazione. Una verità che tarda ad arrivare per i molti elementi di questa vicenda ancora non chiariti. La Procura ha aperto un fascicolo per tentato omicidio e l’Associazione 21 luglio ha lanciato un appello on line sul proprio sito rivolto al Capo della polizia. Ascoltiamo Carlo Stasolla della 21 luglio.

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I diversi motivi per “riconoscersi” in una economia sociale


 

Queste sono le parole della mamma di Hasib Omerovic, ragazzo sordomuto di 36 anni di origini rom da 50 giorni in come dopo essere volato da una finestra durante un controllo di polizia nella sua casa a Roma.

Oggi parliamo di non profit e nuove occasioni di sviluppo. Nuovi fondi per le “Imprese dell’economia sociale” sono stati stanziati dal Ministero dello sviluppo economico i programmi di investimento proposti dalle imprese sociali, culturali e creative, e dalle cooperative con qualifica di Onlus.

A partire dalle ore 12 del 13 ottobre, infatti, è possibile presentare le nuove domande per un minimo di 100 mila a un massimo di 10 milioni di euro che, come si legge nella comunicazione ufficiale, determineranno effetti positivi sul territorio: aumento occupazionale di categorie svantaggiate, inclusione di soggetti vulnerabili, salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e del tessuto urbano, dei beni storico-culturali o e altro ancora.

Intanto manca 1 mese alla XXII edizione delle Giornate di Bertinoro per l’economica civile. Il titolo è riconoscersi e il professore Stefano Zamagni spiega il motivo. Ascoltiamo.

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In Italia non esiste alcuna emergenza sbarchi in questo momento


 

Questo è il rumore delle fiamme dopo i missili che hanno provocato un blackout a Kharkhiv e nella parte orientale dell’Ucraina: il conflitto non si ferma, non si è mai fermato.

Dalle nostre parti porta molto bene individuare i migranti come il nemico in una campagna elettorale. In queste settimane sono tornati i tormentoni: invasione, stop agli sbarchi e porti chiusi. Ma davvero è in corso un’emergenza sbarchi nel nostro Paese? No, non esiste alcune emergenza. Lo sottolinea Openpolis in un approfondimento pubblicato venerdì scorso.

“Certo i problemi continuano a esistere, uno tra tanti ad esempio il perenne sovraffollamento dell’hotspot di Lampedusa. Da un certo punto di vista dunque il fatto che l’immigrazione sia a tutti gli effetti un fenomeno ordinario rende queste criticità ancora più gravi. Allo stesso tempo però descrivere l’Italia come un paese che sta affrontando un’emergenza migratoria non è né utile né realistico” si legge nella nota. Sono 98.740 gli ospiti di centri di accoglienza al 31 agosto 2022, a fine 2017 erano 183.681: praticamente la metà.

Per avere un ulteriore comprensione di questo fenomeno ascoltiamo la giornalista dell’agenzia stampa Redattore Sociale Eleonora Camilli.

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Elezioni: quelle quattro cose da fare per l’infanzia e l’adolescenza


 

La voce di una giovanissima Regina Elisabetta nel giorno del suo insediamento nel 1947: se ne va una testimone che lega il secolo breve con la nuova era degli anni 2000.

Continuiamo la carrellata dei temi che trovano poco spazio o sono completamente fuori in questa campagna elettorale. l’UNICEF Italia lancia “LE COSE DA FARE: AGENDA 2022 – 2027 PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA”, un documento di proposte che verrà sottoposto a tutti i partiti candidati per mettere al centro della prossima Legislatura i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Partendo dalle proprie priorità globali di advocacy, l’UNICEF ha individuato una serie di proposte nei seguenti quattro ambiti: non discriminazione; salute mentale e benessere psicosociale; educazione di qualità; cambiamento climatico.

Contestualmente, a partire dal 9 settembre l’UNICEF rivolgerà ai giovani un sondaggio attraverso la piattaforma digitale indipendente U-Report Italia, al fine di esplorare i temi che proprio i giovani in Italia vorrebbero venissero trattati come priorità nel corso della prossima Legislatura. Ideata e realizzata con il sostegno dell’UNICEF, la piattaforma è rivolta ai giovani dai 14 ai 30 anni per favorire la loro partecipazione e l’espressione delle loro opinioni.   Ascoltiamo il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini.

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Elezioni: a chi interessa mettere al centro la solidarietà


 

Il suono del mega rogo in un’azienda petrolchimica a San Giuliano in provincia di Milano: altissimi rischio di disastro ambientale, 6 feriti di cui uno grave.

In questa campagna elettorale mancano all’appello molti temi, anzi mancano i temi cruciali rispetto alle disuguaglianze del Paese. Quali sono le speranze di mettere al centro la solidarietà nell’azione del futuro governo? Lo ha chiesto ai candidati il Forum nazionale del terzo settore ieri a Roma.

La solidarietà non sia solo “richiesta” e “bisogno” ma sia declinata e valorizzata anche come “leva di sviluppo”, dunque collocata al centro di un processo di cambiamento sociale” ha detto la portavoce nazionale del Forum Vanessa Pallucchi che ha parlato anche di Europa, guerra e cittadinanza. Ascoltiamola

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