È un Pnrr per giovani? | Sfaticati Ep. 13


 


 

“Dobbiamo procedere rapidamente verso un futuro verde, digitale e resiliente, perché questo è il futuro della prossima generazione europea”.
Avete appena ascoltato un passaggio del discorso al Parlamento europeo pronunciato dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. L’intervento risale al 27 maggio del 2020, con il quale la Commissione ha proposto il Next Generation EU, lo strumento dal valore di 750 miliardi di euro creato in risposta alla crisi pandemica ed economica

 

Spesso da una crisi può nascere un’opportunità, perché è nei momenti di difficoltà che si instilla il seme del cambiamento, della transizione verso qualcosa di migliore. Questa capacità insita in ciascuno di noi è nota con il termine resilienza, parola in voga soprattutto negli anni del Covid-19. Ed è un po’ questa la filosofia che ha mosso l’Unione europea nel dare vita tra il 2020 e il 2021 al Next Generation Eu. Non a caso il piano strategico con cui l’Italia intende utilizzare i fondi europei porta il nome di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Quali sono gli obiettivi del Piano? Il primo sfaticato della puntata è Davide Marelli, divulgatore economico.

 

In questa impalcatura i giovani rappresentano una delle tre priorità trasversali, insieme alla parità di genere e al Mezzogiorno. Questo vuol dire che le misure dirette all’incremento delle competenze e delle prospettive occupazionali sono rinvenibili in ciascuna Missione del Pnrr. Quali sono i principali interventi a sostegno dei giovani? E cosa comporta il fatto di aver inserito questo tema come priorità trasversale? Ce ne ha parlato il secondo sfaticato della puntata, Luca Dal Poggetto, analista di Openpolis.

 

Lavoro, scuola, università, periferie e socialità, miglioramento delle condizioni di crescita e degli stili di vita. Il Pnrr mostra così la sua natura ambiziosa, il suo tentativo di dare una svolta a delle politiche giovanili che fino ad oggi non sono riuscite a ricucire il divario generazionale presente nel nostro Paese. Tuttavia ai buoni propositi è necessario dare seguito con i fatti, dunque con l’attuazione dei progetti messi nero su bianco. Come sta andando da questo punto di vista? Questo il parere di Davide Marelli.

 

Un’altra criticità del Piano è legata alla trasparenza e alla disponibilità dei dati, necessari per misurare lo stato di avanzamento dei lavori, per produrre analisi e report, come quelli realizzati da Openpolis. Ne abbiamo discusso ancora con Luca Dal Poggetto.

 

🎙 Sfaticati – La risposta dei giovani, a cura di Pierluigi Lantieri