Punire non è educare: Rete Educazioni per una scuola fondata sulla riparazione del danno


[Questa è la voce del dottor Ashraf Al Bayya, chirurgo ortopedico: si reca dal sud Gaza all’ospedale Al-Shifa per la prima volta dopo il cessate il fuoco. Questa è Ad Alta Velocità oggi 12 marzo 2025: nello stesso giorno del 1930 Gandhi guida la Marcia del sale verso il mare, lunga 300 km, nonostante l’opposizione britannica, per protestare contro il monopolio sul sale. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di questioni educative. “Punire e umiliare non è educare. Per una scuola capace di costruire comunità fondate sull’ascolto, il dialogo e la responsabilità” è stato il primo di una serie di incontri che la rete “EducAzioni” di cui fanno parte tra gli altri Cnca, Forum Disuguaglianze Diversità, Libera, Asvis e Alleanza per l’infanzia.

Al centro ci sono riflessioni sulle tematiche emergenti nel campo educativo. L’evento si è concentrato sulle migliori pratiche educative che permettono di affrontare comportamenti problematici a scuola, luogo di crescita per eccellenza e non di punizione. Purtroppo, in molte realtà educative, la risposta si basa ancora su sanzioni, espulsioni e meccanismi di esclusione, un modello confermato e avallato nelle parole e nei provvedimenti dal Ministro Valditara. Eppure sappiamo che costruire una comunità scolastica fondata sulla responsabilità condivisa e sulla riparazione del danno, anziché sulla punizione è possibile, così come trasformare gli errori in occasioni di apprendimento e di crescita collettiva. Ascoltiamo Franco Lorenzoni di Educazioni e la sociologa Chiara Saraceno.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale