[Questa è la voce del sindaco di Ercolano dopo la strage nella fabbrica di fuochi: l’attività era illegale e i 3 giovani lavoratori e lavoratrici al primo di giorno di impiego erano a nero. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 21 novembre 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].
Oggi parliamo di social media e comunicazione di massa. Dopo l’incursione di Elon Musk nella politica americana in appoggio a Trump e dopo il suo intervento contro i magistrati italiani per la questione dei centri di rimpatrio in Albania, in Italia si è scatenata una corsa a disattivare gli account di X, l’ex Twitter. Organizzazioni sociali come Libera, giornalisti, cantanti e personaggi dello spettacolo hanno pubblicizzato la loro uscita dalla piattaforma. In ambito internazionale è la testata britannica del Guardian ad aver disattivato il suo profilo.
Va anche detto che da oltre un anno su X c’era stato un raffreddamento con l’accusa a Musk di favorire la propaganda sovranista e le fake news. Ma è davvero efficace abbandonare X? O meglio, è solo l’unica piattaforma su cui si possono porre questi problemi rispetto a Meta, Amazon, Google e le altre? O verso il magnate sudafricano è stata una reazione politica al suo appoggio a Donald Trump? A rispondere a queste domande è il professore di Sociologia dei processi culturali all’Università di Roma Tor Vergata Andrea Volterrani.
Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale