Sindaci e amministratori pubblici subiscono un atto intimidatorio ogni 28 ore


[Apertura: Queste le parole degli studenti della Sapienza dopo gli scontri di martedì scorso: è sempre alta la tensione sulle scelte degli Atenei negli scambi e nei rapporti con le istituzioni israeliane. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 19 aprile 2024, anno III della guerra, anno 5° dalla pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo].

Oggi parliamo di amministratori e sindaci nel mirino dei clan. “Sono 315 gli atti intimidatori, di minaccia e violenza rivolti nel corso del 2023 contro sindaci, assessori, consiglieri comunali e municipali, amministratori regionali, dipendenti della Pubblica Amministrazione. Una intimidazione ogni 28 ore”. Questi, in estrema sintesi, i dati contenuti nel report “Amministratori sotto tiro” redatto dell’associazione Avviso Pubblico.

Per la prima volta dal 2016, è la Calabria la più colpita da atti intimidatori, unica delle quattro regioni in cui sono nate le cosiddette “mafie storiche” che fa registrare un aumento dei casi censiti. Seguono infatti la Campania, la Sicilia e la Puglia dove si registra una diminuzione. Passando alle province, quella di Napoli, dopo diversi anni, con 21 casi censiti lascia il primato di provincia più colpita sul territorio nazionale a Cosenza, dove sono stati registrati ben 30 atti di intimidazione. Infine, emerge un altro dato: in Europa è la Francia il paese con il maggior numero di casi. Ascoltiamo il presidente di Avviso Pubblico Roberto Montà.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale