Avete appena ascoltato il messaggio di Papa Francesco nella serata inaugurale del Festival di Sanremo 2025. Con un video registrato nel suo appartamento di Casa Santa Marta, non previsto nella scaletta, il Pontefice si è collegato con la 75esima edizione della nota kermesse musicale per ricordare l’importanza della musica e del messaggio di pace che essa può veicolare.
La mattina del 24 febbraio del 2022 l’Europa si è risvegliata con un profondo senso di angoscia. Dall’Ucraina le nuvole di fumo e il suono delle sirene hanno riportato la guerra nelle vite di tutti. Le notizie dell’invasione russa, le immagini dei primi bombardamenti su Kyiv, Kharkiv e Mariupol, i dibattiti sugli aiuti all’Ucraina, sulle sanzioni alla Russia e sui veri obiettivi di Putin. A distanza di quasi tre anni, qual è lo stato attuale della guerra? Quali sono i fronti aperti e quali le risorse di cui dispongono Ucraina e Russia? Ne abbiamo parlato con Gianmarco Serino, giornalista presso Affaritaliani.
La guerra in Ucraina non si ferma di certo ai territori contesi o alle strategie militari. Mentre sul campo di battaglia si continua a morire, nelle stanze della diplomazia si opera sottotraccia alla ricerca di un accordo. In ogni guerra, la parola magica che consente di spegnere il fuoco delle armi è sempre la stessa: la pace. Quali sono le ragioni del cessate il fuoco? Ecco il commento di Tancredi Marini, cofondatore della Fondazione PerugiAssisi per cultura della pace e dottorando in Peace Studies.
Torniamo indietro di tre anni. Allo scoppio della guerra gli attori nello scenario internazionale erano i seguenti: l’Ucraina presieduta da Volodymyr Zelenskyy, la Russia guidata da Vladimir Putin, la Cina governata da Xi Jinping, mentre alla presidenza della Commissione europea c’era Ursula von der Leyen e alla Casa Bianca Joe Biden. Tra i soggetti appena citati solo gli Stati Uniti hanno visto un cambiamento ai vertici, con il ritorno a Washington di Donald Trump. Come inciderà la presidenza del tycoon sul processo di pace? Ecco l’analisi di Gianmarco Serino.
La trattativa per il cessate il fuoco sembra essere in una fase calda. È notizia di ieri che Donald Trump e Vladimir Putin hanno avuto una lunga telefonata, in cui l’argomento principale è stato il conflitto. Nei piani del presidente degli Stati Uniti c’è un punto che sembra avere molto peso: l’accesso alle cosiddette terre rare dell’Ucraina. Trump ha infatti dichiarato di aver chiesto l’equivalente di 500 miliardi di dollari in terre rare ucraine in cambio del sostegno militare a Kiev. Perché questo interesse?
🎙 Sfaticati – La risposta dei giovani, a cura di Pierluigi Lantieri