Violenza maschile sulle donne: nulla cambia dai dati 2022 dei centri antiviolenza


 

 

Questa è la voce di Patrick Zacki a Bologna, finalmente libero anche di poter tornare nella città dove si è laureato e dove vuole vivere per continuare la battaglia per i diritti umani. Questa è Ad Alta Velocità, oggi 25 luglio 2023, anno II della guerra, anno 4° della pandemia. Ben trovati da Giuseppe Manzo. 

Oggi parliamo di violenza sulle donne partendo dai dati 2022 dei Centri antiviolenza. Nel 2022 sono state accolte complessivamente 20.711 donne, di cui 14.288 sono “donne nuove”, numeri sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente (14.565 nel 2021).

Le caratteristiche della donna che si rivolge a un Centro antiviolenza D.i.Re sono consolidate negli anni: per quanto riguarda l’età, anche nel 2022 quasi la metà (47,3%) delle donne accolte ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni.

Di particolare rilevanza il numero delle donne che superano i 60 anni: 1.638. Un dato che rappresenta la trasversalità della violenza maschile alle donne, anche rispetto all’età delle donne che la subiscono. I Centri della Rete accolgono prevalentemente donne italiane. Il 29% delle donne che nel 2022 si sono rivolte a un centro antiviolenza è di origine straniera, segnando una crescita di 3 punti percentuali rispetto agli ultimi due anni, 2021 e 2020 (26%).

L’autore della violenza è prevalentemente italiano (soltanto il 28% ha provenienza straniera) e questo dato, oramai consolidato negli anni, mette in discussione lo stereotipo diffuso che vede il fenomeno della violenza maschile sulle donne ridotto a retaggio di universi culturali situati nell’“altrove” dei paesi extraeuropei. Ascoltiamo Antonella Veltri, presidente nazionale Dire Donne in rete contro la violenza