A favore delle donne


Il presidente dell’Argentina Alberto Fernandez ha annunciato in un video su Twitter che manderà in Parlamento un progetto di legge per l’interruzione legale di gravidanza. Fernandez ha sottolineato che il suo obiettivo è garantire “che tutte le donne accedano al diritto integrale alla salute”, al centro del quale c’è l’iniziativa sul diritto all’aborto, accompagnato da un altro disegno di legge che crea “l’assistenza di 1000 giorni, con l’obiettivo di rafforzare l’assistenza integrale durante la gravidanza e per i bambini nei primi anni di vita”.

In Argentina l’aborto è illegale tranne in caso di violenza o pericolo per la vita della donna (legge risalente al 1920) ma anche in questi casi le donne e le ragazze sono perseguibili penalmente e hanno difficoltà ad accedere a servizi sanitari come la sterilizzazione volontaria, motivo per cui molte di loro ricorrono a interruzioni di gravidanza clandestine. Già nel 2018, dopo mesi di proteste da parte di associazioni umanitarie e gruppi di attiviste, fu presentata una proposta di legge per legalizzare l’interruzione volontaria di gravidanza, bocciata poi dall’allora presidente Mauricio Macri, che cedette alle pressioni dell’opposizione e della Chiesa.

Ma questa volta la legge ha più possibilità di essere approvata perché a presentarla è lo stesso presidente, appoggiato dal partito di governo. La misura, accolta positivamente da associazioni e movimenti per i diritti civili, mira a garantire il diritto integrale alla salute, e sarà accompagnata da un sistema di assistenza per le donne e per i bambini nei primi anni di vita. Attiviste e attivisti chiedono però che il Congresso argentino inizi a discutere anche la loro bozza di provvedimento, presentata con il sostengo di oltre 70 deputati nel maggio 2019. La Campana Nacional por el Derecho al Aborto Legal Seguro y Gratuito, questo il nome del movimento nato 15 anni fa per lottare per depenalizzazione e legalizzazione dell’aborto, ha convocato per oggi una giornata di mobilitazione nazionale per sollecitare l’inizio dell’iter legislativo della proposta. Tra le discrepanze più significative tra le due iniziative, quella relativo al diritto di obiezione di coscienza, che non è contemplata dalla Campagna.

Il capo dello Stato ha presentato i due disegni di legge con un video di oltre sette minuti pubblicato su Twitter. Il Congresso, ha spiegato Fernadez, dovrà votare un progetto che propone la depenalizzazione e la legalizzazione dell’aborto entro le prime 14 settimane di gestazione. Un lasso di tempo questo, prolungabile nel caso in cui i problemi insorti durante la gravidanza costituiscano un concreto rischio per la salute della donna.

di Pierluigi Lantieri