Pianeta Madre


Nella Giornata internazionale della Terra un appello dal Coordinatore della Tavola della pace Flavio Lotti, a sostenere le sei proposte del Segretario Generale dell’Onu per la cura del pianeta. Dall’ investimento di risorse in progetti per l’ambiente e il clima, ai posti di lavoro ‘green’, al passaggio ad un’economia verde fino a politiche basate sulla sostenibilità.

Oggi, mercoledì 22 aprile, ricorre il 50^ anniversario della Giornata Internazionale della Terra. Un evento istituito e celebrato per la prima volta a San Francisco nel 1970 per promuovere un messaggio limpido: rispetto per il nostro pianeta. Appello che negli ultimi anni ha riscosso sempre maggior coinvolgimento, alimentato soprattutto dall’interesse delle future generazioni per una “casa” considerata in fiamme.

Così, come tante altre iniziative ecologiste alle quali ci stavamo abituando a partecipare prima dell’emergenza Coronavirus, anche le ultime edizioni dell’ “Earth Day” hanno ottenuto grande successo. Sempre più numerose le comunità di tutto il mondo impegnate a celebrare la giornata con attività incentrate sulle tematiche ambientali. Gli eventi vengono utilizzati per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della sostenibilità, e dagli attivisti, per fare analisi degli scenari odierni e proporre soluzioni concrete.

Le iniziative all’aria aperta in programma per questa 50^ edizione non saranno realizzabili causa Covid-19. Tuttavia non mancano le proposte per un ambiente sostenibile. Tra le più autorevoli ci sono le sei azioni sostenute dal Segretario Generale dell’Onu António Guterres e rilanciate da Flavio Lotti, Coordinatore Nazionale della Tavola della pace.

Nel primo punto della lista viene indicata la necessità di sfruttare la crisi sanitaria in atto per creare nuovi posti di lavoro e nuove attività attraverso una transizione pulita e verde. In secondo luogo viene suggerito di utilizzare il denaro dei contribuenti per salvare le imprese vincolandolo alla creazione di posti di lavoro verdi e alla crescita sostenibile. Terzo: la potenza di fuoco fiscale guidi il passaggio dall’ economia grigia a quella verde e renda le società e le persone più resilienti.

La quarta azione prevede l’utilizzo di fondi pubblici per investire nel futuro, non nel passato, e confluire in settori e progetti sostenibili che aiutino l’ambiente e il clima. Si ipotizza anche una cessazione dei sussidi per combustibili fossili e inquinanti che devono iniziare a pagare per il loro inquinamento. Il quinto punto riguarda invece rischi e opportunità climatiche da cogliere incorporandoli sia nel sistema finanziario che in tutte le politiche pubbliche e le infrastrutture. Sesto ed ultimo proposito: lavorare insieme come una comunità internazionale.

Flavio Lotti conclude così il suo intervento: “Questi sei principi costituiscono un’importante guida per uscire da questa crisi al meglio insieme. Sostienili anche tu!”

di Pierluigi Lantieri