Una buona notizia


La notizia tanto attesa è finalmente arrivata: c’è soddisfazione nel mondo del volontariato e del terzo settore per l’abrogazione dell’articolo 108 della legge di bilancio, che assoggettava al regime Iva le associazioni. Numerose erano state le denunce e le prese di posizione nelle ultime settimane per la pericolosità del provvedimento che sarebbe stata una vera e propria stangata. La misura individuava come soggetti IVA anche le associazioni del non profit e pur prevedendo l’applicazione del regime di esenzione IVA, per le associazioni di volontariato la Legge di Bilancio introduceva l’obbligo di rispettare gli adempimenti fiscali in materia di imposta sul valore aggiunto. Un costo non indifferente, con la necessità di gestire la contabilità al pari di tutte le imprese. Ecco perché associazioni e Ets hanno prima combattuto contro l’atto e hanno poi esultato per la sua cancellazione.

“Possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo”, ha dichiarato Claudia Fiaschi, portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore. “L’articolo 108 della Legge di Bilancio che avrebbe messo a rischio la sopravvivenza di tante associazioni di terzo settore assoggettandole inopportunamente al regime Iva è stato finalmente abrogato. Ringraziamo quindi il Parlamento e il Governo per aver accolto il nostro appello. A questo punto – ha aggiunto Fiaschi – ci auguriamo che si tenga fede all’impegno della presidenza del Consiglio di attivare il prima possibile un tavolo urgente con Mef, Ministero del lavori e la rappresentanza del Terzo settore per discutere e finalmente risolvere le problematiche oggi esistenti relative al quadro fiscale del Terzo settore. Senza una fiscalità effettivamente premiante rischia di andare in crisi tutto l’impianto della riforma del Terzo settore”.

La notizia è stata accolta positivamente anche dalle Acli, che per voce del presidente nazionale Roberto Rossini ha indicato la riforma come via maestra da portare a compimento: “Accogliamo con soddisfazione l’abrogazione di un articolo che avrebbe inevitabilmente causato gravi problemi a moltissime associazioni ed enti del Terzo settore. Si tratta di un atto che evita a migliaia di realtà di questo nostro mondo di essere spazzate via o pesantemente aggravate nel loro agire dal venire considerate enti commerciali. Ora è necessario accelerare l’attivazione della riforma del Terzo settore”.

di Pierluigi Lantieri