LA CULTURA COME LEVA DELL’ECONOMIA

di Pietro Briganò

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512px-Collage_cultura_ItaliaQuarantasette miliardi di euro: questo il valore economico della cultura in Italia, pari al 2,9% del Pil con circa un milione di occupati, il 41% dei quali sono al di sotto dei 40 anni.

Sono alcuni dei principali dati contenuti nello studio “Italia Creativa” realizzato da Ernst Young con il supporto del Mibact e delle associazioni di categoria del mondo della cultura, prima fra tutte la Siae.

La ricerca, presentata alla Triennale di Milano, ha preso in considerazione i settori più rappresentativi dell’industria della cultura e della creatività nel nostro Paese: architettura, arti visive e performative, cinema, libri, musica, pubblicità, quotidiani e periodici, ma anche radio, televisione e home entertainment, videogiochi.

Gli occupati del 2014, in tutti i settori sopra, sono stati 995mila, di cui 850mila diretti, per un valore economico complessivo pari a 46,8 miliardi. La televisione vanta 95.885 occupati e un valore pari a 12,2 miliardi di euro; le arti visive contano 241mila occupati e 11,2 miliardi di euro, e la pubblicità ne conta con 7,4 miliardi di euro e oltre 94mila occupati. Seguono quotidiani e periodici (5,1 miliardi), le arti performative (4,5), la musica (4,3), i libri (3,1), i videogichi (2,9), l’archietettura (2,6), il cinema (1,7) e la radio (800 milioni). Il 41% degli occupati nell’industria della cultura e della creatività in Italia sono giovani fra i 15 e i 39 anni, contro una media del circa 37% in tutti i settori dell’economia del Paese. Nel settore della cultura e della creatività lavora dunque il 3,8% degli occupati in Italia (percentuale che sale al 4,5% se si considera anche gli occupati indiretti). Il settore contribuisce al Pil più di quanto faccia quello delle telecomunicazioni e poco meno dell’automobile.

“Italia Creativa dimostra esattamente quanto i diversi settori dell’industria culturale italiana contribuiscano all’economia del Paese in termini di occupazione e fatturato”, ha detto il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini,
Un business che ancora, nonostante le potenzialità del nostro Paese, rimane più debole rispetto, per esempio, alla vicina Francia, che vanta nel settore creativo 300mila occupati in più e 15 miliardi di maggiore valore.