Parte il primo campionato nazionale di calcio a 5 per atleti Down

di Elena Fiorani

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Calcio-a-5CoorDown onlus, Fisdir e la Fondazione Più di un sogno promuovono, presso gli impianti dell’Asd Gabriella Vivalda onlus di Bosco di Zevio (Ve), il primo Campionato nazionale di calcio a cinque completamente dedicato agli atleti con sindrome di Down: un appuntamento nato per dare impulso ad una nuova forma di socializzazione e per ribadire il diritto allo sport di tutte le persone con disabilità. L’appuntamento è da venerdì 4 luglio fino a domenica 6 luglio.

“La felicità e il benessere delle persone con sindrome di Down dipendono dall’inclusione nella società e dalla possibilità di poter esercitare i propri diritti – scrivono in una nota i promotori -: un percorso scolastico di qualità, i necessari interventi riabilitativi, la possibilità di trovare un lavoro e di praticare sport, come chiunque altro”. Tre le squadre che si sfidano: Asd Parco de Riseis di Pescara, l’Associazione Trisomia21 Onlus di Firenze e l’Associazione Down Onlus di Torino.

L’idea nasce dopo anni di fruttuose collaborazioni tra CoorDown e Fisdir, già protagonisti negli scorsi anni di importanti eventi, e ha l’obiettivo di favorire una concreta diffusione dell’attività sportiva tra le persone con disabilità, di fornire alle famiglie i punti di riferimento per poter avviare i propri figli alla pratica di una disciplina e di consentire agli operatori del settore di avvicinarsi con la giusta competenza per riconoscere le potenzialità di ogni atleta. I benefici che ogni ragazzo con sindrome di Down può trarre da una buona attività fisica sono evidenti sia a livello fisico che psichico: la pratica sportiva favorisce la socializzazione e l’acquisizione di una maggiore autonomia ed è il momento in cui ogni ragazzo con sindrome di Down ha la possibilità di confrontarsi con gli altri, anche con i propri limiti, imparando a rispettare le regole e il giusto impegno.

Anche per il presidente Fisdir Marco Borzacchiniquesti momenti di incontro sono una chance per i ragazzi con disabilità, che aspettano solo di dimostrare le loro qualità: “In Italia il numero degli atleti con sindrome di Down è altissimo e Fisdir, grazie al lavoro delle società e delle delegazioni regionali sul territorio, mira a una crescita esponenziale nei prossimi anni. Questi numeri sono punti di partenza sui quali poter lavorare e dai quali poter partire per nuove e interessanti avventure come l’integrazione nel Campionato nazionale di calcio a cinque, a partire dal 2015, di una squadra interamente composta da persone con sindrome di Down”. “Oltre all’importanza del benessere fisico, ogni attività sportiva – aggiunge il presidente CoorDown Onlus Sergio Silvestre- porta con sé delle precise regole e dinamiche di autodeterminazione che consentono ai ragazzi di interagire, di mettersi in gioco e di esprimere se stessi e le loro grandi potenzialità. Quello che noi auspichiamo è che in futuro siano sempre più le società sportive in grado di integrare atleti con sindrome di Down sia in discipline individuali che di squadra”.