“È possibile”: il racconto della Giornata in ricordo delle vittime delle mafie | Voci dalla piazza

di Redazione GRS

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Memoria e impegno, perché non c’è futuro senza ricordo del passato. Per la seconda volta nella sua storia, Milano ha ospitato la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. La XXVIII edizione della manifestazione promossa da Libera e Avviso Pubblico si è svolta non a caso in un territorio considerato utile per le mafie e la corruzione, dove prendono forma i movimenti di denaro sporco proveniente dall’industria e dalla finanza.
Proprio a Milano, poi, Cosa Nostra ha condotto una delle azioni più efferate della strategia stragista, di cui quest’anno ricorre il trentennale: l’attentato in via Palestro, presso il Padiglione di Arte Contemporanea.
Il modus operandi, lo si è detto più volte anche in occasione di questa Giornata, non è più lo stesso. Ma oggi come allora le parole d’ordine restano verità, giustizia, democrazia, libertà. E sono state esclamate con forza dalle oltre 70mila persone che questa mattina hanno animato il corteo dell’antimafia partito da corso Venezia e finito in piazza Duomo.

Abbiamo raccolto alcune voci e riflessioni provenienti dalla società civile, dalle associazioni, dalla politica

L’intervista a Don Luigi Ciotti, presidente di Libera


L’intervista al Prof. Nando dalla Chiesa, sociologo, scrittore e Presidente Onorario di Libera


L’intervista a Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente


L’intervista a Filippo Sestito, responsabile nazionale antimafia dell’Arci


L’intervista a Tiziano Pesce, presidente Uisp Nazionale


L’intervista a Rosy Bindi, politica, ex ministra, già presidente della commissione parlamentare antimafia

 

L’intervista a Matteo Lepore, sindaco di Bologna

 

L’intervista a Gad Lerner, giornalista e conduttore televisivo

 

Protagonisti della manifestazione sono gli oltre 500 familiari delle vittime innocenti. Ieri riuniti in assemblea all’Università Statale di Milano, oggi alla guida del corteo e in prima fila davanti al palco di piazza Duomo. Lì hanno sentito pronunciare i nomi dei loro cari, tra i 1069 che compongono l’elenco aggiornato delle vittime innocenti delle mafie. Sui familiari don Ciotti si è soffermato durante il suo intervento conclusivo: “Non dobbiamo neanche dimenticarci che l’80% non conosce la verità o ne conosce solo una parte. Eppure le verità passeggiano per le vie della nostra città; c’è chi ha visto, c’è chi sa”.

Ecco alcune testimonianze dei familiari delle vittime: Luigi Montana, nipote di Beppe Montana; Anna Motta, madre di Mario Paciolla; Vincenzo Agostino, padre di Nino Agostino; Susy Ciminiello, sorella di Gianluca Ciminiello; Roberta Iannì, figlia di Giovanni e in ultimo la figlia di Alfonso Sgroi.

 

 

A cura di Pierluigi Lantieri