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Il vocabolario del Governo: la possibile lettura della Rete EducAzioni

di Redazione GRS


 

 

Queste sono le sirene in California mentre un afroamericano con le gambe amputate e sulla sedia a rotelle è stato ucciso brutalmente dalla polizia.

Oggi parliamo di istruzione, educazione e di parole. La rete EducAzioni — alleanza nata nel giugno 2020 durante la prima ondata di pandemia Covid-19, promossa da 10 reti del civismo attivo, del terzo settore e del sindacato, che si pongono l’obiettivo del contrasto alla povertà educativa e della promozione dei diritti delle bambine, dei bambini e degli e delle adolescenti in Italia ieri ha promosso un confronto sul vocabolario introdotto dal nuovo Governo, in particolare su alcune parole chiave che sono emerse come tratto distintivo, politico e valoriale, dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni.

“Merito”, “natalità”, “autonomia differenziata”, ma anche “povertà minorile”: sono tutti temi entrati nel vocabolario del Governo. Su queste parole, che sembrano toccare più direttamente l’interesse e il destino di bambine/i e adolescenti, la rete EducAzioni propone una possibile rilettura.

In particolare si è discusso molto di merito nell’ambito della crescita di infanzia e adolescenza. Ascoltiamo il presidente dell’impresa sociale Con i bambini Marco Rossi Doria.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Migranti: picchiati, puniti e respinti ai confini dell’Unione europea

di Redazione GRS


 

[foto di copertina di Federica Mameli]

La canzone nel video pubblicato sui social di una coppia iraniana di ventenni che ballavano per strada, vicino alla Torre Azadi di Teheran: sono stati condannati a 10 anni di detenzione.

Oggi parliamo di migrazioni e più precisamente di respingimenti ai confini. Questa volta non ci riferiamo al Mediterraneo e alle navi Ong ma anche a quello che accade sulla terraferma dei confini europei.

Secondo il Rapporto  “Picchiati, puniti e respinti”, pubblicato dal network Protecting Rights at Borders (PRAB) a molte delle vittime respinte “non è stato semplicemente impedito di attraversare il confine, ma sono state accolte nell’Ue con la negazione dell’accesso alle procedure di asilo, l’arresto o la detenzione arbitraria, l’abuso fisico o il maltrattamento, il furto o la distruzione di beni”. In particolare chi viene da Afghanistan, Siria e Pakistan ha riferito di essere stato più spesso vittima di respingimenti.

Inoltre si sottolinea che  nel 12% degli incidenti registrati sono stati coinvolti bambini. Dati che secondo i ricercatori “sono purtroppo solo la punta dell’iceberg”. Ascoltiamo su questo dossier la giornalista di Redattore Sociale Eleonora Camilli.

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L’Italia è un Paese sicuro ma non per le donne: i numeri della violenza di genere

di Redazione GRS


 

 

Questo sono le sirene delle volanti che hanno trasferito l’anarchico Alfredo Cospito nel carcere di Opera: ieri a Roma incendiate 5 auto nel piazzale della sede della Telecom, atto rivendicato dagli anarchici.

Oggi parliamo di sicurezza e violenza di genere nel nostro Paese. Partiamo dalle parole del Primo presidente della Cassazione Pietro Curzio all’anno giudiziario.

“Nel corso degli anni Novanta del Novecento gli omicidi in Italia erano circa 1900 ogni anno, in parte cospicua commessi da esponenti della criminalità organizzata”, negli ultimi 5 anni si sono ridotti a 300 e nel 2022 sono stati 310: “si tratta di un dato cruciale perchè colloca l’Italia tra i paesi più sicuri in Europa e a fortiori nel mondo”, dice il Curzio.

“Un’ombra inquietante rimane per il fatto che circa la metà degli omicidi sono avvenuti nell’ambito dei rapporti familiari ed affettivi e una parte molto consistente, 122 su 310, vede come vittima la donna, spesso ad opera del partner o ex partner – ha aggiunto – Il dato è ormai costante, anche se proprio nell’anno appena concluso in leggera flessione”.

Su questo tema si è incentrata la rubrica “Luce sui fatti” su Radio Anmil network, condotta dalla giornalista Luce Tommasi, realizzata in collaborazione con Luisa Betti Dakli, giornalista esperta in diritti umani e responsabile del giornale on line DonnexDiritti Network. Ascoltiamo Elvira Reale, psicologa, consulente Commissione Femminicidio al Senato XVIII legislatura e responsabile Centro Dafne Ospedale Cardarelli di Napoli.

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