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Così il Covid ha frenato la lotta all’Aids: in Italia aumentano le diagnosi

di Redazione GRS


 

Le voci dei vigili del fuoco che ieri a Casamicciola continuano a cercare possibili dispersi dopo l’alluvione del 26 novembre scorso.

 

Oggi è la Giornata mondiale per la lotta contro l’Aids e non arrivano buone notizie. EQUALIZE è lo slogan con cui il Programma Onu sull’AIDS, per questo primo dicembre, chiama i governi di tutto il mondo a fare di più per combattere le disuguaglianze che frenano la sconfitta della malattia. I dati resi noti dallo stesso programma ONU ci dicono, infatti che, in tutto il mondo si sta perdendo terreno rispetto ai progressi fatti, complici il COVID, le crisi internazionali, la crisi economica.

Secondo l’ultimo rapporto di Unicef ogni giorno 301 bambini e adolescenti (0-19 anni) muoiono per cause legate all’AIDS e, ogni giorno, si verificano 850 nuovi contagi nella stessa fascia d’età.

Nonostante rappresentino solo il 7% di tutte le persone che convivono con l’HIV, i bambini e gli adolescenti rappresentano il 17% – ovvero 110.000 – di tutte le morti legate all’AIDS.

Nel nostro Paese alcuni presidi ospedalieri come il Cotugno di Napoli hanno registrato una diminuzione dei test e un aumento delle infezioni. Secondo la Lega italiana per la lotta all’Aids  anche in Italia i dati appena diffusi dall’istituto Superiore di Sanità sull’andamento dell’infezione nel 2021 evidenziano un aumento delle nuove diagnosi rispetto allo scorso anno. A preoccupare ancora di più è la percentuale di diagnosi tardive, un fenomeno che il COVID ha contribuito a peggiorare ma che è in costante crescita dal 2015. Ascoltiamo la presidente della Lila Giuseppina Giupponi

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Il lavoro rende poveri: il crac dei salari negli ultimi 30 anni in Italia

di Redazione GRS


 

 

Le voci dei calciatori della squadra tedesca dell’Holzheimer che hanno diffuso sui social il loro supporto alle donne in Iran.

Oggi parliamo di povertà determinata dal lavoro. Sembra un ossimoro ma è la realtà che viene illustrata dal report “I lavoratori e le lavoratrici a rischio di bassi salari in Italia” del Forum Disuguaglianze e Diversità.  L’Italia, infatti, è l’unico dei paesi OCSE in cui c’è stata
una riduzione del salario medio tra il 1990 e il 2020 (circa 3 punti percentuali) e nello stesso periodo sono aumentate anche le disuguaglianze salariali.

L’incidenza dei bassi salari è maggiore tra le donne, i giovani nella fascia 16-34 anni e i residenti al Sud e tra quanti hanno un contratto di lavoro part-time. Sono dati di una fotografia che lascia sul campo il dibattito sul reddito di cittadinanza e quelli in età occupabile per un lavoro o una professione che rischia di non migliorare mai le proprie condizioni materiali. Ascoltiamo ora Michele Bavaro, curatore del report.

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Il tempo della verità su Ischia e sull’Italia che frana

di Redazione GRS


 

 

La voce della coordinatrice medica di Medici senza frontiere che racconta la situazione drammatica ad Haiti con l’epidemia di colera.

Oggi torniamo a Ischia. Mentre continua la conta delle vittime e dei feriti con la ricerca dei dispersi è tempo anche delle accuse. Accertare se le abitazioni travolte dall’alluvione e presenti in quell’area erano abusive e se pendeva un provvedimento di demolizione: sono le prime domande alle quali la Procura di Napoli vuole dare una risposta attraverso le indagini scattate subito dopo la tragedia di Casamicciola.

Poi l’ex sindaco del comune ischitano, Giuseppe Conte, ha denunciato che “L’ultima sua segnalazione alle autorità competenti sui gravi rischi per la popolazione di Casamicciola dovuti al dissesto idrogeologico li avevo segnalati il 22 novembre scorso: avevo scritto al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile Campania. Nessuno mi ha risposto”, dice Conte.

E già ieri con i dati di Legambiente qui abbiamo riflettuto sull’emergenza dovuta alla cementificazione e al consumo di suolo. Ascoltiamo la presidente di Legambiente Campania Maria Teresa Imparato.

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La strage di Ischia e lo stato di emergenza continuo di un territorio fragile

di Redazione GRS


 

Le voci dei soccorritori a Ischia mentre riescono a raggiungere un uomo rimasto nel fango di un garage.

Oggi parliamo della frana che ha colpito Ischia e nello specifico il comune di Casamicciola. Tra i morti ci sono un neonato di 21 giorni e la sorella di 7 anni e si cercano ancor i dispersi per quella che è l’ennesima strage dovuta a eventi climatici che sbattono sulla mancata prevenzione e messa in sicurezze di territori fragili e sottoposti a continua cementificazione. Intanto ieri il governo ha stanziato 2 milioni dichiarando lo stato di emergenza.

In Campania da inizio anno registrati 18 eventi climatici estremi, 6 solo nel mese di novembre. Salgono a 100 quelli monitorati dal 2010 fino a metà novembre 2022. 27mila le richieste di condono presentate dagli isolani con i tre condoni nazionali. 600 le case abusive colpite da ordinanza definitiva di abbattimento.

Sono i numeri diffusi da Legambiente che afferma: “al Governo Meloni chiediamo tre azioni concrete: il piano nazionale di adattamento al clima in bozza dal 2018, la legge contro il consumo di suolo in stallo da due legislature e l’istituzione di una cabina di regia nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico”. Ora ascoltiamo le parole del capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio ai giornalisti e quelle di alcuni abitanti di Ischia raccolta dall’agenzia Vista.

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