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Perché riguarda tutti il diritto di informare sul caso Alfredo Cospito

di Redazione GRS


 

 

Le voci del video di Juan Carrito che fece il giro del mondo quando entrò in una pasticceria di Roccaraso: la morte dell’orso ci interroga sul grande enigma di convivenza uomo-natura.

Oggi parliamo del caso dell’anarchico rivoluzionario Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis e in sciopero della fame da 100 giorni. È stato condannato per atti di violenza molto gravi che lui stesso ha rivendicato, ma non si considera capo di nessuna organizzazione, soprattutto mafiosa, per cui è previsto questo regime carcerario.

Ora il suo caso diventa anche un polverone sulla censura ai danni di Radio Onda d’Urto di Brescia. Il Dap ha comunicato all’avvocato di Cospito, Flavio Rossi Albertini, il nulla osta alla visita giovedì 26 gennaio in carcere a Cospito da parte della dottoressa di fiducia, dottoressa Angelica Milia, più volte ai microfoni della radio per aggiornare lo stato di salute (sempre più deteriorata) di Cospito. La nota però si chiude in maniera..inaspettata: “visto quanto segnalato dal Direttore Generale della D.G.D.1., con nota pervenuta a questa Direzione in data 20.01.2023, la Dr.ssa Milia viene diffidata a rilasciare a seguito delle visite, dichiarazioni all’emittente radio “Onda d’Urto”, al fine di non vanificare le finalità del regime di 41 bis.

Per il presidente della Fnsi Beppe Giulietti Il tentativo di intimidire e imbavagliare anche il medico di Alfredo Cospito rappresenta oltraggio Articolo ventuno della Costituzione e, come tale, va avvertito anche dai giornalisti. Secondo l’Arci che ieri ha aderito alla giornata di sensibiliazzazione sul caso Il tema è il confine di una detenzione che, scontata in questo modo, rischia di vanificare i principi costituzionali sulla pena e sul carcere. Va ridefinito il sistema di sorveglianza: il 41bis è uno strumento anticostituzionale, contrario alla finalità rieducativa della pena, disumano. Cospito spera che intorno al suo caso si apra una discussione più grande di quella che riguarda il suo caso.

Ieri ai microfoni della radio bresciana è intervenuto anche Luigi Manconi, presidente dell’associazione A Buon diritto. Ascoltiamolo

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Quale Paese ci raccontano le “grandi dimissioni” di 1,6 milioni di italiani nel 2022

di Redazione GRS


 

 

 

Il suono del silenzio degli appennini innevati: il maltempo sta creando disagi in tutta Italia soprattutto con la neve.

Oggi torniamo a parlare della “Great resignation”, le grandi dimissioni. In Italia non è della stessa portata degli Usa ma, dopo la pandemia, il fenomeno delle dimissioni dal lavoro si fa sempre più spazio. Sono oltre 1,6 milioni, infatti, le dimissioni registrate nei primi nove mesi del 2022, il 22% in più rispetto allo stesso periodo del 2021 quando ne erano state registrate più di 1,3 milioni.

La fotografia arriva dagli ultimi dati trimestrali sulle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro, ed il numero indica i rapporti di lavoro cessati per dimissioni, e non il numero dei lavoratori coinvolti. Per capirne di più ascoltiamo il giornalista Stefano Milani, direttore di Collettiva.it

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Donna vita libertà: i numeri e le voci della rivoluzione in Iran

di Redazione GRS


 

 

Le sirene della polizia in California dove dieci persone sono state uccise Monterey Park in un locale: 10 morti e altre 10 persone sono rimaste ferite.

Oggi parliamo della lotta delle donne e di tanti giovani in Iran contro il regime. Il movimento per i diritti umani nel Paese ha fornito i numeri dall’inizio delle proteste dallo scorso 17 settembre. Sono stati uccisi al 21 gennaio secondo gli attivisti 525 persone di cui 71 minori. Sono stati arrestati 19.546 persone, di queste i minori in carcere sono 168 e gli studenti sono 768. Le vittime tra le forze del regime sono 68.

I numeri servono a capire la portata di un movimento rivoluzionario contro un regime come quello degli Ayatollah iniziato con l’uccisione di Masha Amini che non aveva il velo. Dalla lotta al grido “donna vita libertà” il movimento si esteso in una rivendicazione politica di impatto internazionale più ampio nel nome dei diritti delle persone con le donne in prima fila. Per capire questa portata ascoltiamo le parole di Rozita Shoaei del Movimento 𝘥𝘦𝘪 𝘤𝘪𝘵𝘵𝘢𝘥𝘪𝘯𝘪 𝘪𝘳𝘢𝘯𝘪𝘢𝘯𝘪 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘢 𝘕𝘢𝘱𝘰𝘭𝘪 intervenuta lo scorso 20 gennaio a una iniziativa promosso dal Centro culturale Chikù di Scampia

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Senza aiuti al Terzo settore, gravi ripercussioni sul Paese. Il bilancio della Portavoce del Forum Terzo Settore per il nuovo anno

di Redazione GRS


Bentrovati all’ascolto del Grsweek da Anna Monterubbianesi. Con la collaborazione di Pierluigi Lantieri 

Nuovo anno e nuovo governo, vecchie criticità per il Terzo settore. Con l’anno nuovo e dopo i primi mesi di vita del governo Meloni abbiamo chiesto alla Portavoce del Forum Terzo Settore Vanessa Pallucchi una valutazione sullo stato di salute del Terzo settore, che vive una fase non idilliaca che, se il comparto non viene messo nelle condizioni di operare, porterà a ripercussioni importanti sulla coesione sociale e sulla vita del Paese. Non sostenere il Terzo settore penalizza le persone più fragili. Vanessa Pallucchi ci racconta quali sono le priorità:

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