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Un #abbraccioperlapace contro le bombe. E chi non vuole una “Terra felix”

di Redazione GRS


 

Il suono dell’artiglieria, è l’unico sottofondo rimasto di ciò che si sente in Ucraina insieme a granate e bombe.

Secondo l’Ufficio dell’Onu per i diritti umani (Ohchr) ha riferito oggi che sono almeno 636 le vittime civili del conflitto in corso in Ucraina, specificando che a perdere la vita sono stati anche 46 bambini e minorenni. Secondo l’organizzazione, è però probabile che il bilancio delle violenze sia più grave per via delle difficoltà a raccogliere ed elaborare dati in arrivo dalle regioni orientali di Mariupol e Kharkiv, epicentro dei combattimenti.

C’è chi non si arrende a restare a guardare questo disastro e nel nostro Paese sono tante le iniziative per la pace. Una di queste è #unabbraccioperlapace promossa dal Patto per un nuovo welfare e dalle organizzazioni del Comitato editoriale di Vita non profit. Ascoltiamo il direttore di Vita Stefano Arduini che ci racconta come nasce e si sviluppa questa campagna. Ascoltiamo il direttore di Vita Stefano Arduini

Poi al Sud, nella provincia di Caserta dove è partita una raccolta firme contro la decisione del comune di Succivo che ha espresso l’intenzione di interrompere l’affidamento a Legambiente del Giardino e dei locali de La Tipicheria, nel Casale di Teverolaccio, non rinnovando la convenzione in atto da oltre 10 anni e procedendo alla pubblicazione di un bando aperto a soggetti profit nel settore ristorativo. Ascoltiamo Anna Ceprano, presidente Legacoop Campania.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

La guerra vera in Ucraina e quella nella testa di certi italiani

di Redazione GRS


 

La guerra vera. Il cantante Tom Odell che alla stazione di Bucarest accoglie seduto al pianoforte i profughi ucraini con la sua canzone Another Love.

La voce di Olexander, operatore di Medici Senza Frontiere (MSF) bloccato nella città di Mariupol. Racconta che non c’è acqua potabile e nessun farmaco da più di una settimana. Da ormai 10 giorni la città è senza acqua potabile e medicine.  Intanto ieri è caduto un primo operatore dell’informazione. Brent Renaud. Aveva compiuto 51 anni un mese fa.

La guerra in testa agli idioti. Le parole di Luciano Spalletti dopo i consueti cori allo stadio di Verona ieri e non solo. Alcuni esemplari dell’idiozia italica hanno messo uno striscione in cui si chiedeva a chi sta facendo veramente la guerra tra morti e distruzione a bombardare Napoli. Anche in questa occasione non ci resta che ascoltare le parole di Massimo Troisi.

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Prima l’accoglienza: il volontariato apre le porte alla diaspora ucraina

di Redazione GRS


 

Bentrovati all’ascolto del Grs Week da Pierluigi Lantieri.

Il deflagrare delle bombe russe scandisce il tempo del popolo ucraino da oltre due settimane. Un Paese che resiste. Una comunità colpita senza essere caduta. Mentre l’esercito locale difende strenuamente il proprio territorio, sono già due milioni e mezzo gli abitanti che hanno trovato riparo oltreconfine. Con la sottile speranza di ricostruire l’Ucraina.

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La fuga dall’inferno ucraino: l’esodo che attende l’Italia

di Redazione GRS


 

Il racconto di un membro dello staff di Medici senza frontiere a Mariupol:  “la situazione è particolarmente grave per gli anziani e per le persone con disabilità. Non riescono a trovare nemmeno il cibo e non possono accendere il fuoco per cucinare. Qui a Mariupol continua il disastro umanitario. La situazione è molto grave anche per le persone che hanno dei bambini, perché questi hanno molte necessità, hanno bisogno di diverse cose, tra cui prodotti per l’igiene, che non trovano da nessuna parte”.

Questa è in sintesi la testimonianza di Medici senza frontiera dalla città assediata dalle bombe. Ieri sull’atteso numero di Limes dedicato a questo conflitto nell’editoriale Il Silenzio di Puskin scrive: “Dal 24 febbraio il mondo ha preso a correre a velocità folle. Verso dove non si sa o si preferisce non sapere. Cartografare questa corsa su scala planetaria per offrirne una visione d’insieme è temerario. Viviamo in una guerra a più dimensioni di cui è impossibile determinare gli esiti, salvo che muteranno i paradigmi fondamentali del potere. Illusorio pre-tendere di rifissarli ora. Quando cade il tabù atomico la mente si chiude. Il solo discettare di bombardamenti nucleari quasi fossero chiacchiere da bar è danno irreparabile. Banalizzare l’impensabile, volgere in convenzionale l’arma definitiva esclude il ragionamento. Abbrutimento collettivo che pagheremo comunque finisca il confitto in Ucraina”.

Intanto si intensifica il dibattito sul sistema di accoglienza delle decine di migliaia di profughi in arrivo nel nostro Paese. Ne parleremo più tardi nel notiziario quotidiano e a partire da stasera nell’approfondimento settimanale del Grs Week. Intanto ieri il Forum Disuguaglianze Diversità ha svolto un webinar su “Politiche e buone pratiche a favore dell’inclusione dei nuovi abitanti nei territori montani, rurali ed interni italiani”. Ascoltiamo Andrea Membretti del progetto e poi anche Fabrizio Barca del Forum.

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Guerra, la voce delle ucraine d’Italia. Violenza e baby gang: dati allarmanti

di Redazione GRS


 

Il pianto di una donna sopravvissuta al bombardamento di un ospedale pediatrico e di un reparto maternità a Mariupol. Questo è il suono atroce e disumano di una guerra.

Il crimine, il sangue e la morte sono solo una delle conseguenze della guerra. I profughi sono 2 milioni ma aumenteranno, una marea umana in movimento composta soprattutto da donne e bambini. Su questo tema la redazione del Giornale radio sociale sta lavorando a un approfondimento nel prossimo Grs Week di sabato e domenica. Ieri il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha detto che solo in città si attendono almeno 100mila persone. Poi ci sono le ucraine d’Italia a cui la cooperativa sociale Cidas ha dato voce. Socie e operatrici socio-sanitarie che lavorano e vivono o hanno la cittadinanza nel nostro Paese. Ascoltiamo la loro voce.

Rimaniamo in Italia ma parliamo sempre di violenza, un’altra violenza fatta di scontri urbani. Calci, pugni, minacce, aggressioni immotivate nei confronti dei propri coetanei. Da Milano a Catania, le notti italiane tornano a essere segnate dalle azioni violente delle cosiddette ‘baby gang’.

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Guerra Ucraina: in prima linea per i rifugiati. Intervista a Chiara De Stefano di Intersos

di Redazione GRS


 

 

 

Mentre gli ordigni bellici scandiscono il tempo in Ucraina da quasi due settimane, tra tentativi di negoziazione e pseudo-annunci di cessate il fuoco, l’esodo dei rifugiati diventa sempre più massiccio. La macchina della solidarietà si è attivata sin dalle primi giorni di guerra, con il terzo settore italiano in prima linea ai confini del Paese invaso dalla Russia. Il clima che si respira dal fronte non è per niente rassicurante, come ci racconta Chiara De Stefano, di Intersos, che opera attualmente a Tudora (Moldavia): “Al momento da qui sono passate circa 250.000 persone in fuga dalla guerra, ma ci aspettiamo che dalle prossime ore e nelle prossime settimane la situazione possa peggiorare proprio con l’evolversi della situazione nel Paese ucraino”.
L’organizzazione umanitaria si occupa di accogliere all’interno di strutture dedicate soprattutto anziani e minori fornendo sostegno sanitario, psicologico, alimentare e logistico: “Noi diamo un primo soccorso e assistenza, poi capiamo quali sono le difficoltà di queste persone, i bisogni. Vediamo tantissimi bambini, alcuni hanno sofferenze fisiche dovute al viaggio e al grande freddo, alcuni sono molto spaventati”.
Questa l’intervista a Chiara De Stefano (Intersos), ai microfoni di Fabio Piccolino