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Il salone liberato – Grsweek dell’11-12 maggio 2019

di Redazione GRS


Bentrovati all’ascolto del Grsweek l’approfondimento del Giornale radio sociale, in studio Clara Capponi.

Quella che avete sentito è la voce di Halina Birambaum sopravvissuta all’olocausto e protagonista della giornata di apertura del salone internazionale del libro, in programma a Torino fino al 13 maggio. La sua presenza, come quella di altri scrittori e intellettuali era rischio, confermata dopo la notizia dell’esclusione della casa editrice Altaforte, legata a CasaPound. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, infatti, il Comitato d’indirizzo del Salone ha revocato il contratto con l’editore, su richiesta del Comune di Torino e della Regione Piemonte.

Una presa di posizione politica che arriva a conclusione di un dibattito accesso, esploso fuori e dentro il mondo dell’editoria sulla fase politica che sta attraversando il nostro Paese e sul concetto più ampio di antifascismo dentro al mondo della cultura.

Nel centenario della nascita di Primo Levi, la 32^ edizione del Salone si chiama “Il Gioco dell’esistente” un omaggio allo scrittore argentino Cortasar non solo nel titolo ma nel tentativo di offrire un programma capace di raccontare la ricchezza dell’esistente; spazio quindi non solo agli scrittori ma anche a protagonisti dell’attualità e dell’accoglienza come Mimmo Lucano e il sindacalista Aboubakar Sumahoro o Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio, che hanno aperto la sezione dedicata ai ragazzi delle scuole con l’incontro sulla ricerca della verità.

Ma alla kermesse torinese si parla anche di solidarietà grazie alla presenza del CSV di Torino e dell’Umbria curatori di un libro in cui i volontari si raccontano e che segna l’avvio di una nuova collana di pubblicazioni dal titolo Incontri.

Sentiamo Stefania Iacono, responsabile editoria sociale Cesvol Umbria

(Sonoro)

Il ruolo del terzo settore nella prevenzione sanitaria è al centro del dibattito a cura di Anpas e in programma lunedì 13 maggio; ce ne parla il presidente Fabrizio Pregliasco.

(Sonoro)

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La guerra alla solidarietà

di Redazione GRS


Bentrovati all’ascolto del GrsWeek. In studio Fabio Piccolino.

 

Il terzo settore è di nuovo sotto attacco: il mondo del volontariato e della cooperazione è infatti vittima di accuse di scarsa trasparenza da parte dei media e delle istituzioni che sembrano voler a tutti i costi trattare con sospetto e ostilità chiunque si occupi degli altri. Una narrazione distorta volta a delegittimare l’impegno di chi aiuta, piegando la realtà agli interessi di una politica che pare aver costruito la sua fortuna sull’individualismo e sul rifiuto dell’altruismo e della solidarietà.

 

Il professor Stefano Zamagni ne ha parlato recentemente in un’intervista sul quotidiano Avvenire.
Ascoltiamo le sue parole attraverso la scheda di Francesca Spanò.

 

“Aporofobia”significa “disprezzo del povero”. Il professor Zamagni introduce così il suo intervento su Avvenire, specificando come, per la prima volta nella storia, non si tratta di un sentimento che riguarda le classi ricche, ma di una guerra sociale scatenata dai penultimi nei confronti degli ultimi e di una palese insofferenza verso chi, dal basso, prova a trovare soluzioni a misura d’uomo alla povertà, alle migrazioni, alla domanda di futuro dei più fragili. Un problema innanzitutto culturale che porta alla diffusione del disprezzo e della derisione; nell’analisi di Zamagni dunque, il terzo settore è diventato scomodo perché ha saputo dimostrare la capacità di moltiplicare ricchezza e capitale umano. Non denunciare quello che sta succedendo sarebbe un grave errore.

 

Nei giorni scorsi la trasmissione televisiva Le Iene ha mandato in onda un servizio che sollevava dubbi sull’intervento di alcune ong italiane in Libia, Emergenza Sorrisi, Cesvi ed Help Code, sostenendo che gli aiuti della cooperazione italiana non fossero mai arrivati ai migranti rinchiusi nei campi.

 

[sonoro]

 

Le organizzazioni però respingono al mittente le accuse, rivendicando la trasparenza del proprio operato e mettendo in dubbio la veridicità della ricostruzione fatta dall’inviato de Le Iene.

 

Prima le accuse alle ong che aiutano i migranti in mare, poi quelle a Mimmo Lucano e al modello Riace, oggi i dubbi su cooperanti, associazioni e cooperative sociali.
In mezzo, il tentato raddoppio dell’Ires per il non profit e il silenzio sui decreti attuativi della riforma del terzo settore.
Perché sta succedendo tutto questo? Cosa si vuole dimostrare e con quale obiettivo? Lo abbiamo chiesto a Marco Tarquinio, direttore di Avvenire

 

[sonoro]

 

La situazione attuale ha tuttavia radici più profonde. Come ci spiega Gianfranco Cattai. presidente di Focsiv

 

[sonoro]

 

Come reagire a questo stato di cose? Ascoltiamo ancora il direttore Tarquinio

 

[sonoro]

 

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