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GrsWeek del 1-2 marzo – Educare alle differenze per promuovere diritti

di Redazione GRS


 

Bentrovati all’ascolto del grsweek. In studio Elena Fiorani
La mamma stira e cucina, il papà legge e lavora: l’esercizio sui verbi nel libro di seconda elementare propone una visione della mamma a casa che svolge le faccende domestiche mentre il papà lavora e porta a casa lo stipendio o legge e ovviamente scatena polemiche. Anche se la casa editrice si è subito detta «dispiaciuta per il disguido» e ha aggiunto che ha già provveduto a modificare l’esercizio nell’edizione in commercio nel nuovo anno scolastico, l’incidente riapre questioni mai risolte nel nostro paese. Dove, anzi, negli ultimi anni si allarga una visione conservatrice e tradizionalista che vorrebbe negare diritti acquisiti e promuove un sentire sempre più patriarcale, omofobo e misogino. Questo sentimento si riflette nel mondo sportivo che da sempre è uno specchio fedele della nostra società: infatti, nonostante la crescita, rispetto al passato, di campagne contro l’omofobia e dei coming out, l’ambiente sportivo è ancora fortemente limitante rispetto alla possibilità di esprimere liberamente il proprio orientamento sessuale, in particolare per alcuni sport e soprattutto nel mondo maschile. Per Paolo Valerio, del Centro di Ateneo SInAPSi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, la soluzione è culturale: scuola e sport devono educare alle differenze.

Mentre una donna che pratica sport, soprattutto a livello agonistico, tende ad essere considerata come in possesso di qualità di norma attribuite all’uomo portando a definire le atlete mascoline, poco femminili, quindi lesbiche. A questo si aggiunge la privazione di diritti scontati per gli sportivi professionisti uomini. Anche se i calciatori iscritti al corso di studi triennale in scienze motorie ad indirizzo calcio dell’Università telematica San Raffaele da quest’anno avranno anche un esame sul calcio femminile, tenuto da Katia Serra, ex calciatrice azzurra e responsabile donne dell’Assocalciatori. Sentiamola.
Dalla teoria alla pratica, a che punto siamo con i diritti per le donne che praticano sport a livello professionistico? Risponde Katia Serra

GRS WEEK 23-24 FEBBRAIO / NORD: AUTONOMIA O SECESSIONE? I RISCHI CHE CORRE IL SUD

di Redazione GRS


Bentornati all’ascolto del Grs Week. In studio Giuseppe Manzo

 

Autonomia differenziata o secessione economica? È questa la domanda che apre un nuovo scontro sul divario Nord-Sud che si è acceso nel dibattito politico di queste settimane. Ed è anche il titolo del saggio di Giafranco Viesti, docente di Economia Applicata all’Università di Bari e punto di riferimento per chi nel Mezzogiorno sta contrastando la richiesta di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Non è il solo, anche Leonardo Becchetti, professore, economista e membro del Comitato preparatorio delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani parla di “un grosso pericolo” per il Paese. Ma cosa vogliono queste tre regioni? Ascoltiamo la scheda di Francesca Spanò.

 

(Audio scheda)

 

Da questi punti è scattata anche la mobilitazione con appelli firmati da artisti e musicisti come “Il Sud conta” a Napoli, quello dei 130 intellettuali sulla difesa dei beni culturali e quello dei sindacati della scuola. Ma a preoccupare sono anche le conseguenze su sanità e diritto alla salute su cui si è mobilitata tra gli altri Cittadinanzattiva: ascoltiamo la vicepresidente Francesca Moccia

 

 (Audio Moccia)

 

E chi opera sul campo nel profondo Sud? Quali timori verso il rischio di secessione economica a chi paga da anni un prezzo alto in regioni come Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Molise, Sicilia e Sardegna? Parliamo dell’area più depressa d’Europa insieme alla Grecia con tassi elevatissimi di disoccupazione, emigrazione e povertà assoluta. Ascoltiamo Nicola Fiorita, docente all’Università di Catanzaro e autore di alcuni libri come “Il bicchiere mezzo pieno” scritto con Giancarlo Rafele

 

(Audio Fiorita)

 

E con questo è tutto. Per notizie e approfondimenti sul sociale www.giornaleradiosociale.it