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GRSWEEK – Il 2 giugno tra antifascismo e partecipazione

di Redazione GRS


 

Bentrovati all’ascolto del GRSWEEK da Fabio Piccolino. In redazione Clara Capponi.

La festa del 2 giugno di quest’anno arriva dopo un clima elettorale rovente e una lunga trattativa per la formazione del governo, che hanno spesso esasperato i toni della dialettica e del dialogo.
Quella della Repubblica è però una festa di unità nazionale, che riunisce voci e opinioni diverse sotto gli stessi, indiscutibili principi democratici: l’antifascismo rappresenta un fattore culturale che deve rimanere un elemento di unità nazionale e che per questo va rilanciato e ribadito con forza.
Il coordinamento nazionale “Mai Più Fascismi”, che riunisce una moltitudine di associazioni, sindacati, partiti, e movimenti democratici, ha deciso di celebrare il 2 giugno a Bologna.
Come ci spiega Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci

 

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Mettere i diritti delle persone al centro, in un periodo di grandi cambiamenti, rimane uno degli elementi da cui ripartire per costruire una società più giusta. Ascoltiamo Enzo Costa, presidente nazionale Auser

 

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Democrazia significa partecipazione: per costruire obiettivi comuni, è dovere di tutti esercitarla. Ai nostri microfoni Roberto Rossini, presidente nazionale Acli .

 

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Grs week 26-27 maggio/Sociale sotto sfratto: dalla Casa delle Donne a una prospettiva europea

di Redazione GRS


Bentornati all’ascolto del Grs week da Giovanna Carnevale.

“La Casa siamo tutte”: con questo appello e una petizione online le attiviste della Casa Internazionale delle Donne stanno cercando di sventare il rischio chiusura dello storico spazio autogestito a Roma.

La Giunta capitolina punta a far tornare la sede nelle mani dell’amministrazione e ad aprire un bando per farne un centro di coordinamento per i servizi. Lo sfratto è dietro l’angolo, come ci racconta la portavoce della Casa Internazionale delle Donne, Maria Brighi.

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Tanta solidarietà è stata espressa in questi giorni dal mondo dell’associazionismo alla Casa di via Lungara: per Francesca Danese, portavoce del Forum Terzo Settore Lazio, va riconosciuto il valore sociale di questa e di tante altre esperienze di cittadini nella città.

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La Casa Internazionale delle Donne è solo l’ultimo delle centinaia di episodi in tutta Italia che vedono l’intervento delle istituzioni per mettere fine ad esperienze fondate sull’attivismo civico, la responsabilità e la solidarietà: dai centri Làbas e Crash di Bologna al presidio per i migranti Baobab di Roma, nel nostro Paese gli smantellamenti di queste realtà si verificano periodicamente. Se alcune amministrazioni sono più tolleranti, e altre meno, il problema alla base rimane, ed è il rapporto tra reti sociali e istituzioni che fatica a fondarsi sul dialogo. Se si finisce nell’illegalità per portare avanti risposte a problemi o esigenze sociali, è anche perché lo Stato non è in grado di garantire i servizi necessari. Così la pensa Eric Jozsef, corrispondente di Liberation a Roma, che fa un paragone con la situazione in Francia.

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