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L’arrivo dei profughi al confine rumeno. Italia: il caso Pnrr-nidi al Sud


 

Il suono di 100 violinisti che da tutto il mondo hanno suonato per la pace collegati on line con Ilia Bondarenko che ha suonato da un bunker di Kiev.

“Dal 24 febbraio, diversi bambini sono stati uccisi in Ucraina. Molti di più sono rimasti feriti. E più di 1,5 milioni di bambini sono fuggiti dal paese”.  A scrivere queste parole in una nota è l’Unicef.

E proprio rispetto all’esodo dall’Ucraina ci siamo messi in contatto con la giornalista Eleonora Camilli dell’agenzia stampa Redattore Sociale che si trova a Siret, al confine con la Romania, da cui sta raccontando la fuga dei profughi. Ascoltiamo

Torniamo in Italia, parliamo ancora di infanzia e di asili nido perché è scoppiato il caso della mancata partecipazione di tanti comuni ai bandi Pnrr per oltre 1 miliardo di euro dei 2,5 messi a disposizione. La situazione è molto critica soprattutto  al Sud, in particolare in Calabria. Ascoltiamo il responsabile di Legacoopsociali regionale Giancarlo Rafele che nei giorni scorsi ha denunciato l’atteggiamento dei comuni.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Un #abbraccioperlapace contro le bombe. E chi non vuole una “Terra felix”


 

Il suono dell’artiglieria, è l’unico sottofondo rimasto di ciò che si sente in Ucraina insieme a granate e bombe.

Secondo l’Ufficio dell’Onu per i diritti umani (Ohchr) ha riferito oggi che sono almeno 636 le vittime civili del conflitto in corso in Ucraina, specificando che a perdere la vita sono stati anche 46 bambini e minorenni. Secondo l’organizzazione, è però probabile che il bilancio delle violenze sia più grave per via delle difficoltà a raccogliere ed elaborare dati in arrivo dalle regioni orientali di Mariupol e Kharkiv, epicentro dei combattimenti.

C’è chi non si arrende a restare a guardare questo disastro e nel nostro Paese sono tante le iniziative per la pace. Una di queste è #unabbraccioperlapace promossa dal Patto per un nuovo welfare e dalle organizzazioni del Comitato editoriale di Vita non profit. Ascoltiamo il direttore di Vita Stefano Arduini che ci racconta come nasce e si sviluppa questa campagna. Ascoltiamo il direttore di Vita Stefano Arduini

Poi al Sud, nella provincia di Caserta dove è partita una raccolta firme contro la decisione del comune di Succivo che ha espresso l’intenzione di interrompere l’affidamento a Legambiente del Giardino e dei locali de La Tipicheria, nel Casale di Teverolaccio, non rinnovando la convenzione in atto da oltre 10 anni e procedendo alla pubblicazione di un bando aperto a soggetti profit nel settore ristorativo. Ascoltiamo Anna Ceprano, presidente Legacoop Campania.

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La guerra vera in Ucraina e quella nella testa di certi italiani


 

La guerra vera. Il cantante Tom Odell che alla stazione di Bucarest accoglie seduto al pianoforte i profughi ucraini con la sua canzone Another Love.

La voce di Olexander, operatore di Medici Senza Frontiere (MSF) bloccato nella città di Mariupol. Racconta che non c’è acqua potabile e nessun farmaco da più di una settimana. Da ormai 10 giorni la città è senza acqua potabile e medicine.  Intanto ieri è caduto un primo operatore dell’informazione. Brent Renaud. Aveva compiuto 51 anni un mese fa.

La guerra in testa agli idioti. Le parole di Luciano Spalletti dopo i consueti cori allo stadio di Verona ieri e non solo. Alcuni esemplari dell’idiozia italica hanno messo uno striscione in cui si chiedeva a chi sta facendo veramente la guerra tra morti e distruzione a bombardare Napoli. Anche in questa occasione non ci resta che ascoltare le parole di Massimo Troisi.

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La fuga dall’inferno ucraino: l’esodo che attende l’Italia


 

Il racconto di un membro dello staff di Medici senza frontiere a Mariupol:  “la situazione è particolarmente grave per gli anziani e per le persone con disabilità. Non riescono a trovare nemmeno il cibo e non possono accendere il fuoco per cucinare. Qui a Mariupol continua il disastro umanitario. La situazione è molto grave anche per le persone che hanno dei bambini, perché questi hanno molte necessità, hanno bisogno di diverse cose, tra cui prodotti per l’igiene, che non trovano da nessuna parte”.

Questa è in sintesi la testimonianza di Medici senza frontiera dalla città assediata dalle bombe. Ieri sull’atteso numero di Limes dedicato a questo conflitto nell’editoriale Il Silenzio di Puskin scrive: “Dal 24 febbraio il mondo ha preso a correre a velocità folle. Verso dove non si sa o si preferisce non sapere. Cartografare questa corsa su scala planetaria per offrirne una visione d’insieme è temerario. Viviamo in una guerra a più dimensioni di cui è impossibile determinare gli esiti, salvo che muteranno i paradigmi fondamentali del potere. Illusorio pre-tendere di rifissarli ora. Quando cade il tabù atomico la mente si chiude. Il solo discettare di bombardamenti nucleari quasi fossero chiacchiere da bar è danno irreparabile. Banalizzare l’impensabile, volgere in convenzionale l’arma definitiva esclude il ragionamento. Abbrutimento collettivo che pagheremo comunque finisca il confitto in Ucraina”.

Intanto si intensifica il dibattito sul sistema di accoglienza delle decine di migliaia di profughi in arrivo nel nostro Paese. Ne parleremo più tardi nel notiziario quotidiano e a partire da stasera nell’approfondimento settimanale del Grs Week. Intanto ieri il Forum Disuguaglianze Diversità ha svolto un webinar su “Politiche e buone pratiche a favore dell’inclusione dei nuovi abitanti nei territori montani, rurali ed interni italiani”. Ascoltiamo Andrea Membretti del progetto e poi anche Fabrizio Barca del Forum.

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Guerra, la voce delle ucraine d’Italia. Violenza e baby gang: dati allarmanti


 

Il pianto di una donna sopravvissuta al bombardamento di un ospedale pediatrico e di un reparto maternità a Mariupol. Questo è il suono atroce e disumano di una guerra.

Il crimine, il sangue e la morte sono solo una delle conseguenze della guerra. I profughi sono 2 milioni ma aumenteranno, una marea umana in movimento composta soprattutto da donne e bambini. Su questo tema la redazione del Giornale radio sociale sta lavorando a un approfondimento nel prossimo Grs Week di sabato e domenica. Ieri il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha detto che solo in città si attendono almeno 100mila persone. Poi ci sono le ucraine d’Italia a cui la cooperativa sociale Cidas ha dato voce. Socie e operatrici socio-sanitarie che lavorano e vivono o hanno la cittadinanza nel nostro Paese. Ascoltiamo la loro voce.

Rimaniamo in Italia ma parliamo sempre di violenza, un’altra violenza fatta di scontri urbani. Calci, pugni, minacce, aggressioni immotivate nei confronti dei propri coetanei. Da Milano a Catania, le notti italiane tornano a essere segnate dalle azioni violente delle cosiddette ‘baby gang’.

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Ucraina, il canto della bambina e le voci dal confine


 

La voce di una bambina ucraina che canta Let it go di Frozen nel rifugio.  La tregua per consentire i corridoi umanitari e la guerra che si sposta sull’economia: vietato l’import di gas e petrolio russi negli Usa, lo stesso farà anche la Gran Bretagna.

Il dramma dei profughi, ormai due milioni e presto potrebbero raddoppiare per una crisi umanitaria senza precedenti: in Italia sono giunte già 21mila persone. Oltre al confine polacco c’è quello moldavo, Fabio Piccolino ha intervistato Chiara De Stefano di Intersos che si trova a Tudora, in Moldavia, al confine con l’Ucraina e a due ore di macchina da Odessa.

Un altro stralcio dell’intervista potrete ascoltarla nel notiziario Grs di oggi mentre quella integrale sarà pubblicata sul sito del Giornale radio sociale. C’è poi un tema che è quello degli aiuti e del coordinamento dell’accoglienza, dai profughi in fuga a quelli al confine o ancora dentro l’Ucraina. Nel prossimo fine settimana su questo si accenderà il focus del Grs Week per capire come parte e come può funzionare la macchina della solidarietà.

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8 Marzo: donne in guerra e donne no war in marcia per i diritti


 

Le voci delle donne combattenti ucraine nel loro messaggio per la Giornata internazionale della donna. Questa è ad alta velocità, oggi 8 marzo 2022, giorno 13 della guerra.

Le bombe, i negoziati e i corridoi umanitari, i profughi che sono già 1 milione e mezzo e che potrebbero arrivare a 5 milioni. In questa festa della donna sono tanti gli appelli come quello di di Pangea, che insieme a F. e ad altre donne afghane che l’Ong ha aiutato a fuggire, oggi chiede a gran voce la pace, dopo aver visto in faccia la guerra. “In Ucraina come in Afghanistan, sulle donne ricade il costo economico e sociale delle guerre”.

E il nostro focus oggi è proprio per la Giornata internazionale dei diritti della donna di cui parleremo ampiamente nel notiziario Grs insieme alla guerra in Ucraina. La campagna di Unicef e la lettera delle donne di Scampia con l’associazione Chi rom e chi no: ascoltiamo le voci di Gabriele Corsi ed Emma Ferulano

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Ucraina, nella piazza no war: cosa chiedono i pacifisti italiani


 

Il coro della piazza no war a Mosca sabato scorso, le mobilitazioni sono costate 4.300 arresti secondo le Ong. Oggi 7 marzo 2022, giorno 12 della guerra.

Si chiedono corridoi umanitari tra le città assediate e i toni del conflitto si fanno sempre più duri. Anche a Roma in migliaia sono scesi in piazza con le bandiere della pace per una manifestazione dove non sono mancate le polemiche. Fabio Piccolino ha seguito il corteo per il Giornale radio sociale e ha raccolto alcune delle voci che si sono alternate sul palco di piazza San Giovanni.

Nel notiziario Grs on line dalle 12 ci sarà un’altra ampia pagina dedicata al conflitto e alle sue conseguenze. Cambiamo brevemente pagina e come ogni lunedì aggiorniamo il numero delle morti bianche con L’Osservatorio indipendente di Bologna.

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Ucraina, tra bombe e corridoi umanitari. Italia: come stanno le imprese sociali


 

Dalle nubi nere delle bombe ai corridoi umanitari dopo l’annuncio ai negoziati di Brest. È solo una tregua di una guerra che lo stesso Putin conferma, sarà lunga. Intanto Unicef aggiorna il numero dei bambini coinvolti: mezzo milione di loro sono rifugiati dall’inizio del conflitto, mentre al 24 febbraio 17 sono stati uccisi e 30 feriti, ma il numero delle vittime è probabilmente più alto.  Amnesty ha rilanciato un nuovo appello a difesa dei civili che al momento è inascoltato.

Su questa guerra ci sarà ampio spazio nel notiziario Grs mentre un altro approfondimento sarà on line da stasera con il Grs Week dedicato all’impatto su economia e disuguaglianze già provate dai due anni di pandemia.

Economia, impresa sociale. Ieri Intesa Sanpaolo con Aiccon e Ipsos ha presentato l’Outlook sull’impresa sociale per questo 2022. Buone le aspettative per il nuovo anno con investimenti in crescita (47% del campione) negli ambiti innovazione e assunzione di nuovo personale. Ai nostri microfoni ce ne parla Paolo Venturi.

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Guerra, il terzo settore si mobilita per i profughi e il popolo ucraino


 

Oggi 3 marzo 2022, giorno 8 dell’attacco all’Ucraina.

Dopo oltre una settimana dall’attacco si contano 2000 civili morti e altri 500 morti tra i militari russi. A Mariupol è un vero e proprio assedio come a Karkiv, un’altra conseguenza della distruzione è quella dei profughi. Ormai siamo quasi al milione, una cifra pari a tutti i profughi siriani che hanno messo piede in Europa in questi anni.

Ed è scattata la macchina della solidarietà nel nostro Paese che vede in prima fila Ong, associazione e cooperazione. Sul sito del Forum nazionale terzo settore è stata aperta una pagina web dove si dà conto delle numerose iniziative di solidarietà della società civile italiana e delle organizzazioni aderenti. Ascoltiamo Luca Di Fraia che coordina la Consulta cooperazione internazionale del Forum.

Purtroppo in Italia non c’è solo la solidarietà ma anche un clima di censura contro tutto ciò che è russo fino ad arrivare anche a eliminare un corso su Fedor M. Dostoevskij curato da Paolo Nori alla Bicocca di Milano.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale