A Bolzano una mostra di arte e narrazioni migranti. Il servizio di Fabio Piccolino.
Globalizzazione e immigrazione attraverso i linguaggi dell’arte: è Hamatli & Patriae, l’esposizione concepita da Nicolò Degiorgis in mostra a Bolzano, che mette insieme fotografie, video, installazioni, disegni e libri d’artista. L’idea di fondo è quella di partire da un grande dipinto fiammingo del 500, “L’arca di Noè sul monte Ararat” di Simon De Myle, e di perdersi nei dettagli e nelle piccole storie al suo interno.
I temi che emergono sono quelli dell’arrivo in una nuova terra, delle migrazioni, del populismo e delle identità nazionali. L’attualità quotidiana degli sbarchi parte dalla nave Vlora nel porto di Bari con i primi migranti albanesi, fino ad arrivare all’installazione “Romeno è Giulietta”, che attraverso un opera lirica racconta il dramma di un migrante rumeno morto tragicamente durante un’operazione per cambiare sesso.
Scatto inSuperAbile
C’è tempo fino a mezzanotte per partecipare al concorso che premia le migliori foto che abbiano come tema la disabilità in tutte le sue forme e quella legata al lavoro. Oltre alla qualità artistica, il premio mira a valorizzare la capacità di affrontare l’argomento attraverso il racconto di storie, complessità e peculiarità.
Note di speranza
Una “pedana sensoriale” per far sentire la musica ai sordi. L’ha costruita Alfredo Di Gino Puccetti per suo figlio e oggi sarà l’ultima occasione per vederla installata per la prima volta nell’Auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca in occasione del Cluster music festival.
Who decides?
Al National Museum di Cardiff la mostra curata da persone senza fissa dimora per offrire sostegno e nuove opportunità a chi vive in condizioni di disagio. L’esposizione, che include opere di artisti contemporanei, è organizzata da un’associazione gallese che si occupa di coinvolgere gli homeless in progetti culturali ed artistici.
Destini incrociati
Al via la tre giorni di spettacoli, conferenze, proiezioni, e laboratori per entrare nel mondo del carcere da un osservatorio privilegiato: la sala di un teatro. Il servizio di Clara Capponi.
Tre giornate di spettacoli, conferenze, proiezioni, video e laboratori per entrare nel mondo del carcere da un osservatorio privilegiato: la sala di un teatro. Da oggi al 17 novembre il teatro Palladium dell’Ateneo Roma Tre ospiterà la quarta edizione della rassegna nazionale di teatro in carcere “Destini incrociati”, progetto promosso dal Coordinamento nazionale teatro in carcere e riconosciuto e finanziato dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali, “L’intento – spiegano gli organizzatori – è quello di creare, anche a partire dai luoghi in cui si svolgeranno gli eventi un ponte tra il carcere e la società esterna che riveli l’altra immagine di questi universi: tanto diversi eppure così uguali quando la prospettiva dalla quale li si osserva è quella teatrale”. La manifestazione prevede anche un convegno per riflettere sul ruolo del teatro in carcere nell’ambito della prossima riforma penitenziaria vista la sensibile diminuzione della recidiva in chi fa teatro in carcere, che si riduce dal 65 al 6 per cento”.
My name is Adil
Nei cinema la storia del pastore marocchino che lascia il suo paese d’origine per raggiungere il padre in Italia. La pellicola, che tocca i temi dell’integrazione e dell’immigrazione, è stata già vista da 3500 studenti e sarà proiettata in circa 200 sale a disposizione delle scuole in tutta Italia.
In nome dell’Uomo
A Treviso una mostra d’arte contemporanea contro la violenza sulle donne che vuole essere un momento di riflessione sociale e culturale per suggerire soluzioni e speranza. Il tema è sviluppato dai sedici artisti presenti attraverso installazioni, opere di fotografia, pittura, scultura e videoarte.
Il Binario
È il nome del primo giornale italo-romeno in Italia e nasce nelle stanze del liceo scientifico Renato Donatelli di Terni. L’iniziativa, sostenuta dall’associazione Fiore Blu, Comune e Cesvol, avrà una cadenza trimestrale ma punta ad approdare sul web. Il primo numero è stato presentato oggi nella biblioteca comunale cittadina.
Alla realizzazione del giornale bilingue collaborano una ventina di ragazzi e ragazze che frequentano il corso di lingua romena. “Nelle 24 pagine del 1′ numero un viaggio nella cultura romena – dice Gina Dumitriu, presidente dell’associazione Fiore Blu, – con interviste, rubriche, storie della vita in Italia dei ragazzi romeni e un’intervista ad un giovane tornato in Romania dopo tanti anni di permanenza a Terni. L’attività è aperta a tutti e chiunque potrà collaborare ad arricchire Il Binario”. “C’è l’interesse a collaborare di altri licei italiani dove c’è un corso di lingua romena – dice la presidente di Fiore Blu – e in futuro puntiamo a portare il giornale anche sul web”.
Maggiori informazioni sulla pagina Facebook do Fiore Blu.
Tutta un’altra musica
Soddisfazione dell’Arci per l’approvazione del Codice dello spettacolo. Il servizio di Fabio Piccolino.
Più risorse per lo spettacolo, un fondo per le attività culturali per le zone del centro Italia colpite dal terremoto, incentivi fiscali per la musica, estensione dell’Art Bonus a tutti i comparti del settore: sono alcune delle novità introdotte dal Codice dello spettacolo, divenuto legge dopo l’approvazione alla Camera.
Secondo l’Arci, la nuova normativa “È un segnale importante di attenzione del Parlamento verso un ambito che rappresenta un settore in grande evoluzione ed ha bisogno di sostegno, chiarezza e semplificazione legislativa”.
La legge prevede anche il graduale superamento dell’utilizzo degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti. Per la Lav, si tratta di “un importante passo in avanti verso la tutela degli animali e il rilancio a uno spettacolo davvero umano”.
No limits
È il progetto del Centro Diego Fabbri di Forlì per rendere gli spettacoli accessibili ed inclusivi a non vedenti, ipovedenti e non udenti. Gli spettatori con disabilità sono dotati di cuffie wireless grazie alle quali un lettore professionista li guida lungo lo sviluppo narrativo della rappresentazione. Prossimi appuntamenti a Torino e Cesena.
ll testo dell’audiodescrizione viene preparato precedentemente e si integra perfettamente con il copione teatrale senza mai sovrapporsi ai dialoghi e alla colonna sonora. Non è un’operazione standard e sempre identica: tutto viene realizzato dal vivo, in modo da poter ricercare una sinergia perfetta con ogni rappresentazione, ovviando a eventuali discrepanze nei tempi della messa in scena. Inoltre, quando possibile, il servizio si integra con un tour tattile. Il tour tattile è un vero e proprio viaggio sul palco che viene organizzato compatibilmente con le tempistiche di scena e nel pieno rispetto delle normative di sicurezza. Grazie alla collaborazione dello staff di compagnia, gli spettatori hanno la possibilità di recarsi sul palco e toccare con mano le scenografie, gli elementi di scena e i costumi. Si tratta di un’esperienza integrativa che permette allo spettatore una piena confidenza con la messa in scena a cui da lì a poco andrà ad assistere.
La sopratitolazione invece evidenzia i dialoghi, riportando anche le intonazioni della voce, i dettagli sonori e musicali di un’opera, in modo tale da restituirne appieno il significato. I sopratitoli vengono proiettati su uno schermo posizionato in alto, ben visibile al pubblico, senza che interferisca con le scenografie. Grazie a un videoproiettore, collegato a un pc, un operatore “lancia” i sopratitoli dal vivo, mutuando una tecnica ormai in uso da anni nei film festival. I sopratitoli vengono realizzati rispettando le esigenze del pubblico cui sono destinati, tenendo in considerazione tutti i criteri di visibilità, leggibilità, comprensibilità e coesione sintattica, il tutto attenendosi fedelmente al testo teatrale in oggetto. Il risultato è un piccolo miracolo. I riscontri più sorprendenti riguardano proprio le emozioni che gli spettatori non vedenti e ipovedenti raccontano di provare. Per informazioni: www.centrodiegofabbri.it