Archivi categoria: Cultura

La musica che unisce


Desert Session, il collettivo musicale nato tra la Puglia e i Saharawi sta lavorando a un disco per raccontare l’integrazione dei popoli. Il servizio di Clara Capponi.

 

La musica come mezzo di scambio culturale, che libera dai pregiudizi e racconta una storia di cooperazione partecipata che da 6 anni mette inseime la Puglia con il popolo del deserto algerino del Saharawi. C’è tutto questo in Displays, l’album del collettivo musicale “Desert session” nato dalla collaborazione tra musicisti europei e Saharawi che si sono incontrati nell’ambito dei progetti di accoglienza dall’associazione di Capo di Leuca Tregiriditè. L’obiettivo del progetto in cui è coinvolta anche l’associazione culturale Zig è raccontare le emozioni vissute in questi anni nelle residenze e nelle missioni che musicisti, volontari hanno condiviso. Il collettivo ha inoltre avviato una campagna di crowdfunding su Musicraiser.com per continuare a sostenere i progetti rivolti alla disabilità e all’infanzia nei campi profughi.

Nel nome di Abramo


Fino a domenica a Campi Salentina in provincia di Lecce il festival dedicato ai libri e alla lettura. Tema di quest’anno il Mediterraneo come luogo di incontri e occasione di dialogo interculturale tra popolazioni, culturalmente e storicamente correlate, affacciate sullo stesso mare.

Nel corso dell’iniziativa verrò presentato il progetto “Erasmus verso l’Africa”, con la firma di protocollo di intesa con le università del Maghreb arabo per l’interscambio di docenti e studenti. In programma oltre venti talk, presentazioni di libri e reading, incontri, e un fitto programma dedicato alle scuole con trenta laboratori e altrettanti incontri con gli autori.

Pagine sociali


Nasce la prima collana di libri realizzati dai ragazzi autistici. Sono 4 giovani gli autori e illustratori del primo volume di una collana di storie per bambini con disturbi legati alla comunicazione. Fanno parte dell’associazione “La Matita Parlante” di Piacenza e per coprire i costi hanno lanciato una campagna di crowdfunding sulla piattaforma produzionidalbasso.

Hamatli & Patriae


A Bolzano una mostra di arte e narrazioni migranti. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

Globalizzazione e immigrazione attraverso i linguaggi dell’arte: è Hamatli & Patriae, l’esposizione concepita da Nicolò Degiorgis in mostra a Bolzano, che mette insieme fotografie, video, installazioni, disegni e libri d’artista. L’idea di fondo è quella di partire da un grande dipinto fiammingo del 500, “L’arca di Noè sul monte Ararat” di Simon De Myle, e di perdersi nei dettagli e nelle piccole storie al suo interno.
I temi che emergono sono quelli dell’arrivo in una nuova terra, delle migrazioni, del populismo e delle identità nazionali. L’attualità quotidiana degli sbarchi parte dalla nave Vlora nel porto di Bari con i primi migranti albanesi, fino ad arrivare all’installazione “Romeno è Giulietta”, che attraverso un opera lirica racconta il dramma di un migrante rumeno morto tragicamente durante un’operazione per cambiare sesso.

Scatto inSuperAbile


C’è tempo fino a mezzanotte per partecipare al concorso che premia le migliori foto che abbiano come tema la disabilità in tutte le sue forme e quella legata al lavoro. Oltre alla qualità artistica, il premio mira a valorizzare la capacità di affrontare l’argomento attraverso il racconto di storie, complessità e peculiarità.

Note di speranza


Una “pedana sensoriale” per far sentire la musica ai sordi. L’ha costruita Alfredo Di Gino Puccetti per suo figlio e oggi sarà l’ultima occasione per vederla installata per la prima volta nell’Auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca in occasione del Cluster music festival.

Who decides?


Al National Museum di Cardiff la mostra curata da persone senza fissa dimora per offrire sostegno e nuove opportunità a chi vive in condizioni di disagio. L’esposizione, che include opere di artisti contemporanei, è organizzata da un’associazione gallese che si occupa di coinvolgere gli homeless in progetti culturali ed artistici.

Destini incrociati


Al via la tre giorni di spettacoli, conferenze, proiezioni, e laboratori per entrare nel mondo del carcere da un osservatorio privilegiato: la sala di un teatro. Il servizio di Clara Capponi.

 

Tre giornate di spettacoli, conferenze, proiezioni, video e laboratori per entrare nel mondo del carcere da un osservatorio privilegiato: la sala di un teatro. Da oggi al 17 novembre il teatro Palladium dell’Ateneo Roma Tre ospiterà la quarta edizione della rassegna nazionale di teatro in carcere “Destini incrociati”, progetto promosso dal Coordinamento nazionale teatro in carcere e riconosciuto e finanziato dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali, “L’intento – spiegano gli organizzatori – è quello di creare, anche a partire dai luoghi in cui si svolgeranno gli eventi un ponte tra il carcere e la società esterna che riveli l’altra immagine di questi universi: tanto diversi eppure così uguali quando la prospettiva dalla quale li si osserva è quella teatrale”. La manifestazione prevede anche un convegno per riflettere sul ruolo del teatro in carcere nell’ambito della prossima riforma penitenziaria vista la sensibile diminuzione della recidiva in chi fa teatro in carcere, che si riduce dal 65 al 6 per cento”.

My name is Adil


Nei cinema la storia del pastore marocchino che lascia il suo paese d’origine per raggiungere il padre in Italia. La pellicola, che tocca i temi dell’integrazione e dell’immigrazione, è stata già vista da 3500 studenti e sarà proiettata in circa 200 sale a disposizione delle scuole in tutta Italia.

 

In nome dell’Uomo


A Treviso una mostra d’arte contemporanea contro la violenza sulle donne che vuole essere un momento di riflessione sociale e culturale per suggerire soluzioni e speranza. Il tema è sviluppato dai sedici artisti presenti attraverso installazioni, opere di fotografia, pittura, scultura e videoarte.