Si chiama “A Blind legend” l’audio gioco prodotto dalla casa francese Dowino che da anni progetta e realizza prodotti applicati all’innovazione sociale. Basato solo sul sonoro e senza alcuna immagine l’audio gioco è pensato per ciechi e ipovedenti. Una voce guiderà l’utente in questo ‘paesaggio sonoro’ fatto di voci e rumori d’ambiente dove dovrà affrontare un’avvincente avventura.
”Il paese che manca”
In piazza il Teatro Povero racconta la crisi di una comunità. Gli abitanti ”residenti in zona marginale”, privati dei servizi essenziali, tagliati fuori dal mondo, come rischiano di divenire quelli di Monticchiello, piccolissimo paesino medioevale vicino Pienza (Si), denunciano la loro perdita di dignità e identità, isolati e dimenticati, con i giovani che appena possono se ne vanno e i vecchi abbandonati a sè stessi. Lo fanno da 49 anni, attraverso il teatro, recitando in piazza come ogni estate, tutte le sere sino a Ferragosto, raccontandosi ”Il paese che manca” paese in cui ci si sente dire, come recita la battuta finale, ”Non siete, non siete, non siete”.
Sensi d’estate
Continua la rassegna organizzata dal Museo Tattile Statale Omero di Ancona con il racconto della Grande Guerra di Luca Violini. In occasione del centenario Radioteatro presenta “1915/1918 … 1261 giorni di guerra“ uno spettacolo, ad ingresso libero, con cui l’artista ci invita a riscoprire il potere dell’immaginazione attraverso i suoni.
Canto libero
“Si chiama ‘Canti di lavoro e d’amore precario’ l’album in uscita dei Disabilié la band musicale composta da musicisti con disabilità e operatori sociali precari. Il gruppo folk, nato da un laboratorio musicale quattro anni fa e ora composto da undici elementi, racconta la fragilità che accomuna la condizione della persone disabile a quella di chi, ogni giorno, è chiamato ad assisterlo e sostenerlo.”
Vita disobbediente
Un film-documentario racconta la storia di Lucio, Anna e Gaia, padre madre e figlia pronti a lasciare comfort e una ripetitiva “vecchia vita” per confrontarsi con realtà completamente diverse: dagli ecovillaggi alle fattorie sostenibili. Un “invito gentile alla disobbedienza” per tutte quelle persone che da sempre si chiedono “se un’altra vita è possibile”.
Festambiente 2015
Torna a Ripescia, nel Grossetano, la 27esima edizione del festival internazionale di Legambiente. Dieci giorni all’insegna di musica, cinema, mostre, mercato, dibattiti, conferenze, spazi per bambini e ristorazione bio. Appuntamento dal 7 al 16 agosto.
Cortona mix festival
Chiusura all’insegna della solidarietà questa sera con Street Chef. Nella suggestiva cornice della terrazza panoramica di piazza Garibaldi in programma infatti una cena, curata dall’associazione Terre Etrusche, dove il pubblico potrà partecipare ad una ricca lotteria solidale, che sosterrà i progetti di lotta alla fame e alla povertà realizzati da Oxfam Italia nel Sud del mondo.
Welcome to Italy
Arriva la web serie che porta davanti alle telecamere l’integrazione dei migranti. Con una buona dose di ironia. Il servizio di Pietro Briganò. “”Se partiamo da un uso corretto delle parole già possiamo attuare il cambiamento culturale necessario”. Ad affermarlo è Amin Nour, uno degli interpreti di Welcome to Italy, la web serie ambientata a radio Baboab, uno spazio di aggregazione dove si ritrovano diverse comunità di immigranti residenti nella capitale. Otto puntate che hanno al centro le storie di sette giovani con altrettanti bagagli culturali differenti: Sud America, Iran, Palestina, Eritrea, Ucraina e Filippine. La serie è stata girata presso il centro policulturale Baobab di via Cupa e fa parte di un progetto finanziato dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo Europeo per l’integrazione dei cittadini dei Paesi Terzi. “Al centro del racconto – afferma la regista Terry Paternoster – c’è un sogno condiviso tra sette cittadini di origine straniera. Si possono guardare gli episodi su You Tube e sul Facebook di Infofilieraroma.”
Ciak solidale
Il Premio Amnesty 2015 al Giffoni Film Festival va a “Fatima” di Philippe Faucon. A scegliere il lungometraggio francese una giuria di attivisti della ong di Napoli con questa motivazione: “Una bella parabola sull’integrazione che non ha paura di mettere a nudo le ipocrisie e i timori di chi vive condizionato dai propri stereotipi”.