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Donne, psichiatria e potere: il libro nel ricordo di Fabrizia Ramondino


donne psichiatria e potereDonne e salute mentale. Questo il tema dell’incontro che, nell’ambito del Festival del Cinema dei Diritti Umani, si terrà oggi, dalle 17,30, all’ex opg occupato “Je so pazzo” di via Imbriani a Napoli. A parlarne Assunta Signorelli, allieva e collaboratrice di Franco Basaglia, protagonista della rivoluzione triestina che portò al superamento dei manicomi, e animatrice, in oltre quarant’anni di lavoro nei servizi di salute mentale, di prassi e riflessioni volte alla tutela della persona sofferente e del suo diritto alla cura. Il suo libro “Praticare la differenza. Donne, psichiatria e potere”, presentato per la prima volta a Napoli, è un testo che raccoglie le riflessioni sul proprio agire quotidiano di una donna, medico e psichiatra, che ha messo alla prova, tanto nel manicomio di Trieste e nei servizi quanto nel grande cronicario calabrese “Papa Giovanni”, il suo saper fare. Un sapere pratico e politico, consapevole che la salute non è mai un dono dello psichiatra, ma una conquista della persona sofferente. Un sapere che, come diceva Michel Foucault, non è fatto per comprendere, ma per prendere posizione.

 

Nelle sue riflessioni e nel suo lavoro di psichiatra, Assunta Signorelli, che è stata anche direttore dei Dipartimenti di salute mentale di Siena e Trieste e si dichiara “femminista non pentita”, ha sempre posto la centralità di un tema di solito celato, eluso, a volte finanche cancellato: la questione di genere, la peculiarità del femminile. Da questa centralità nasce, ad esempio, la straordinaria esperienza del Centro Donna – Salute Mentale di Trieste. Esperienza che segna anche una tra le tappe più intense di un incontro autentico e importante, quello tra Assunta Signorelli e Fabrizia Ramondino. La scrittrice napoletana scomparsa nel 2008, racconterà il Centro Donna triestino e le storie che lì ha conosciuto in un libro di grande forza e bellezza: “Passaggio a Trieste”. A ripercorrere i fili di questo legame mai scisso la seconda parte dell’odierno incontro napoletano:

“Napoli-Trieste andata e ritorno. Omaggio a Fabrizia Ramondino”.

A discutere con la Signorelli del tema “le donne nei meccanismi istituzionali della salute mentale”, ci saranno Renate Siebert, Teresa Capacchione, Sylva D’Amato, Dario Stefano Dell’Aquila, Giovanni Carbone, Il Giardino Liberato di Materdei. A seguire, per l’omaggio a Fabrizia  Ramondino, interverranno  Vera Maone, Eleonora Puntillo e Antonio Esposito.

Una giornata intensa, dunque, che, a fronte di un sempre più pervasivo “fascino discreto del manicomio”, ripropone la necessità di tornare a riflettere e discutere di salute mentale:

«L’abbattimento dei muri» scrive la Signorelli nel suo libro «è condizione necessaria ma non sufficiente  per il riconoscimento dei diritti delle persone escluse, è solo il primo passo, perché ciò che la pratica della deistituzionalizzazione svela è che il manicomio si fonda su un insieme di apparati scientifici, legislativi, amministrativi,  di codici di riferimento culturale e di rapporti di potere strutturati intorno  alla “malattia”. Codici ed apparati che informano la normalità sociale nel suo complesso, che continuano a riproporsi come scientifici e neutrali e che continuano ad essere l’obiettivo principale di un lavoro, la deistituzionalizzazione, che non si esaurisce mai»

 

Cure sane


Il Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva lancia una nuova campagna per la corretta informazione sui farmaci equivalenti. Tra i primi passi, l’insediamento del tavolo di lavoro che collaborerà alla messa a punto per messaggi di sensibilizzazione.

“Gli Stati Generali e le Riforme”


Sono temi caldi e in evoluzione quelli al centro del 48esimo convegno nazionale del Coordinamento Enti e Associazioni Volontariato Penitenziario che come ogni anno invita a fare il punto sullo stato delle case circondariali e della giustizia. La due giorni si apre domani dal carcere romano di Regina Coeli.

In alto mare


Riparte da questo tema l’associazione Amici dei bambini, nel consueto appuntamento di pane e olio, Cammini, pellegrini, migranti. Ai nostri microfoni Marzia Masiello di AiBi.

#inmyplace


È il nome della campagna lanciata dalla Federazione italiana per il superamento dell’handicap. Un’iniziativa, spiega la Fish, per “impattare più direttamente sugli atteggiamenti, spesso inconsapevoli ma sempre determinanti, delle persone comuni verso la disabilità”.

Per contare di più


“Welfare smantellato, chiediamo un sistema generoso e affidabile”, così gli assistenti sociali italiani. In un recente rapporto risulta che il ruolo del terzo settore non è percepito come ostile, ma non piace che il privato vero e proprio diventi soggetto erogatore di servizi.

L’Altro Spazio


Inaugurato a Bologna il primo bar completamente accessibile promosso dall’associazione Farm per l’inclusione. Un bancone basso unico al mondo, per permettere anche ai clienti in sedia a rotelle di ordinare, menù in Braille e mappe tattili. E poi concerti, reading, performance accessibili a tutti.

Tanti e discriminati


Presentato oggi il rapporto sui migranti residenti nel nostro Paese promosso da Idos e Unar. Il servizio di Clara Capponi. “La loro presenza continua a crescere, contribuiscono alla produzione dell’8% del pil del nostro paese. Sono sempre più integrati ma restano difficoltà nel superare le discriminazioni e nell’orientare le politiche di immigrazione. Sono questi i dati principali del  Dossier Statistico Immigrazione 2015 presentato oggi dal centro studi Idos in collaborazione con Unar. Per quanto riguarda l’afflusso eccezionale di migranti forzati 170mila solo nel 2014 persiste inoltre  la difficoltà a garantire un sistema di accoglienza adeguato. Tra le novità il rapporto segnala che per la prima volta gli italiani residenti all’estero sono aumentati più degli stranieri residenti in Italia.

A voce alta


A Firenze protesta di alcuni cittadini con disabilità sotto il Palazzo della Regione. Chiedono più fondi sul fronte Vita Indipendente. L’assessore al welfare Stefania Saccardi ha promesso 9 milioni di euro e un incontro il prossimo 12 novembre.

Al collasso


In Italia sono ancora cinque gli ospedali psichiatrici giudiziari aperti con 204 internati. A sette mesi dalla chiusura ufficiale degli opg la situazione resta drammatica. Le associazioni insistono: “Nessuna persona deve più rimanere segregata in quelle strutture-galera”.