Positivo il commento delle associazioni delle persone con disabilità per la legge sul “Dopo di noi” appena approvata alla Camera, anche se la strada è ancora lunga. Il servizio di Clara Capponi.
Martedì 14 giugno la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge sul “dopo di noi”,dedicato alle persone con disabilità gravi che restano senza sostegno familiare. Per la prima volta viene istituito un Fondo specifico di 184 milioni di euro fino al 2018 oltre ad una serie di agevolazioni fiscali per chi fornisce risorse finalizzate alla tutela e all’assistenza dei disabili gravi.
L’obiettivo è di superare la logica del ricovero in strutture sanitarie per consentire a queste persone di continuare a vivere nelle proprie case qualora venga a mancare la famiglia.
Soddisfazione da parte delle associazioni che hanno seguito l’iter anche se la strada è ancora lunga. La fish rivendica l’urgenza di porre fine a strutture segreganti finanzate con i soldi pubblici
Per il Coordinamento delle famiglie dei disabili gravi e gravissimi la legge disegna “un welfare superato, vecchio di oltre 50 anni, perché si occupa solo di chi è privo di sostegno familiare.
L’odio cinguetta
Razzismo e intolleranza trovano sempre più terreno fertile sui social network. Secondo una ricerca condotta dall’osservatorio Vox, in collaborazione con le università di Milano, Bari e La Sapienza di Roma, su 2,6 milioni di tweet, rilevati tra agosto 2015 e febbraio 2016, oltre 400 mila avevano contenuti offensivi. Le più colpite sono le donne.
Sguardo al futuro
Anche il Centro di servizi per il volontariato sarà tra i protagonisti della IV Edizione del Salone mediterraneo della responsabilità sociale condivisa che si terrà dal 16 al 18 giugno a Napoli. L’evento, organizzato dall’Associazione Spazio alla responsabilità, vuole promuovere un modello di sviluppo competitivo, sostenibile ed inclusivo.
In marcia per i beni comuni
Tutela dell’ambiente, impegno civico e promozione dello sviluppo sostenibile sono i temi al centro della carovana che attraverserà oggi e domani la Basilicata per promuovere l’amministrazione condivisa. L’iniziativa è promossa dal CSV regionale e Labsus.
E-state con loro
È il nome del progetto lanciato da Caritas Ambrosiana. Le parrocchie metteranno a disposizione per tre mesi volontari e locali, palestre o scuole inutilizzati. Continua anche la ricerca di immobili per il piano di accoglienza diffusa con percorsi a medio lungo termine: già 1500 i posti gestiti dalla rete ecclesiale.
A piccoli passi
A 25 anni dalla ratifica da parte dell’Italia della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, le 91 associazioni del Gruppo CRC hanno presentato il 9° Rapporto sull’attuazione della Carta. Il servizio di Clara Capponi.
In Italia vivono quasi 2 milioni e 300 mila adolescenti tra i 14 e i 17 anni. Il 96% di questi trascorre le giornate con il cellulare in mano, il 63,4% fa uso di alcol, tabacco o cannabis, l’11,5% gioca d’azzardo online, uno su due ha subito episodi di bullismo o cyberbullismo.
I dati relativi al 2015 sono stati presentati ieri dal gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ed ha fatto emergere, al di là delle cifre preoccupanti, un diffuso disagio giovanile. Anche l’impegno sociale è tiepido: solo il 9,7% ha fatto volontariato, anche se il dato è in crescita di un punto percentuale rispetto al 2014. “Il cammino dei diritti è ancora lungo – ha commentato il gruppo – anche perché molte delle 143 raccomandazioni contenute nel rapporto si ripetono di anno in anno senza essere mai accolte.”
Contro la tratta
Rafforzare gli strumenti di contrasto, protezione per chi denuncia e tutela legale senza facili rimpatri. Sono alcune delle dieci proposte avanzate dai 150 magistrati intervenuti al summit promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Nelle conclusioni del vertice anche la ferma condanna del Pontefice verso un fenomeno che alimenta le reti criminali.
Come rimanere a casa propria da anziani
È il titolo della guida lanciata da Sant’Egidio e rivolta agli anziani non auto-autosufficienti. Ascoltiamo il presidente della Comunità, Marco Impagliazzo. (sonoro)
Emergenza Capitale
Per i migranti in fuga dal Corno D’Africa l’unica accoglienza a Roma è la strada. Dormono sull’asfalto o in tende di fortuna senza alcun rispetto delle norme igieniche. A denunciarlo i volontari di Medici per i Diritti Umani che lanciano l’allarme “difficile impostare terapie sanitarie adeguate in queste condizioni”.
In questi giorni tantissimi migranti vulnerabili sono rimasti a dormire sull’asfalto senza alcun riparo nei pressi di Via Cupa.
L’unico supporto ricevuto viene dai cittadini e dai volontari del #Baobab: tende, materassi, vestiti, pasti. I volontari e la clinica mobile di Medu continuano ad operare prestando assistenza sanitaria nella misura in cui è possibile farlo in condizioni alloggiative ed igienico-sanitarie disastrose. Difficile è impostare terapie di fronte a persone e corpi segnati da piaghe e ferite, debilitati da mesi di detenzione e violenze nell’inferno della Libia quando non è possibile assicurare neanche una doccia e minime condizioni igieniche. I volontari di Medu chiedono l’apertura – come a Parigi- di un campo umanitario per i migranti ‘Chiediamo che Roma e Parigi non siano gemelle solo nella cultura e nell’arte ma anche è soprattutto nell’umanità e nella civiltà. Chi ha responsabilità politiche a Roma ha il dovere di intervenire perché come dice il sindaco Anne Hidalgo: “Abbiamo un dovere di umanità e io tra dieci anni non vorrei trovarmi nella situazione di essere accusata per omissione di soccorso”.
Qua la mano
Rinnovato l’accordo tra Telefono azzurro e il ministero dell’Istruzione per il sostegno alle attività di prevenzione e di intervento messe in campo dall’associazione. L’obiettivo è quello di sostenere docenti, personale tecnico, genitori e familiari, a partire dalle richieste di aiuto giunte alla linea di ascolto 1.96.96, dedicata a chi vuole segnalare situazioni di violenza a scuola.
In Italia il 21% degli adolescenti dichiara di essere vittima di bullismo e solo 1 su 5 informa un adulto di esserne vittima. Per combattere questo pericoloso silenzio, Telefono azzurro e il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca rinnovano l’accordo volto al sostegno delle attività di prevenzione e intervento che l’associazione mette in campo ogni giorno contro questo drammatico fenomeno.
“Il bullismo può e deve essere sconfitto con azioni concrete”, commenta Ernesto Caffo, presidente di Telefono azzurro e docente di Neuropsichiatria infantile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, “È necessario saper cogliere subito i segnali di ciò che accade tra i banchi di scuola e intervenire immediatamente. Proprio per questo la collaborazione con il Miur si rivela fondamentale per la messa in campo di interventi strategici e mirati, volti a contrastare episodi di violenza, grazie al coinvolgimento di genitori, insegnanti e di tutto il personale delle scuole, a partire dalle richieste di aiuto dei ragazzi. Telefono azzurro oggi più che mai è in prima linea contro il bullismo, rispondendo alle richieste di aiuto di bambini e adolescenti attraverso la linea d’ascolto 1.96.96, gratuita e attiva 24 ore al giorno 365 giorni l’anno”. Particolare attenzione deve essere prestata al nuovo ruolo della rete: secondo la ricerca Telefono Azzurro e Doxa Kids 2016, il 12% degli studenti che dichiarano di essere vittima di bullismo ha subito episodi di violenza online e il 46% dei ragazzi chiede di poter parlare di più di nuove tecnologie a scuola.
L’accordo di collaborazione è stato rinnovato a Palermo, alla presenza di Davide Faraone, sottosegretario del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in occasione della tappa siciliana del progetto itinerante di Telefono azzurro per sensibilizzare sull’uso consapevole di Internet. Un ciclo di incontri, da Nord a Sud Italia, per coinvolgere ragazzi e professionisti dell’infanzia sulle questioni più calde della sicurezza in rete, organizzato nell’ambito di Generazioni connesse, progetto co-finanziato dalla Commissione europea, coordinato dal Miur, in partenariato con il ministero dell’Interno-Polizia postale e delle Comunicazioni, l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Telefono azzurro, Save the Children Italia, Università di Firenze, Università di Roma “La Sapienza”, Skuola.net, Cooperativa Edi e Movimento difesa del cittadino.