La stato di salute dei nostri carceri in due imminenti report. Ce ne parla Clara Capponi.
Tempo di bilanci per il sistema carcerario italiano. Una realtá che conta 53.495 detenuti di cui 4 mila in esubero rispetto alla capienza regolamentare degli istituti. La fotografia del fenomeno sarà illustrata dall associazione antigone domani a roma. mentre il Centro Astalli il 19 aprile presenterà il report annuale con il racconto di un anno di attività in favore di richiedenti asilo e rifugiati.
Si tratta infatti di Numeri che segnano un’emergenza a cui è necessario porre soluzione ma anche per il governo pare che sia la volta buona . la prossima settimana si terranno a Rebibbia gli stati generali dell’esecuzione penale. L’obiettivo sembra quello di abbassare i costi, stimati in 3 miliardi l’anno, e introdurre un’idea diversa di carcere, finalizzata ad “abbassare il livello di recidiva, che in Italia è il più alto d’Europa ampliando l’esecuzione penale all’esterno del carcere”.
Diritto allo studio
A Bologna 20 i ragazzi africani in attesa del permesso di soggiorno per asilo politico o umanitario hanno potuto iscriversi ai corsi dell’ateneo. L’università ha approvato una misura della Commissione Europea con esonero totale dei contributi per l’anno accademico in corso.
Grazie al nuovo provvedimento, quindi, potranno iscriversi ai corsi singoli dell’Alma Mater non più solo gli studenti con un permesso di soggiorno per “asilo politico” o “asilo umanitario”, ma anche quelli in possesso di un permesso per “attesa asilo politico” o per analoghe finalità, presentando il solo titolo di studio (o una sua certificazione).A partire dal prossimo gennaio, le undici Scuole dell’Ateneo saranno al lavoro per facilitare l’accesso degli studenti richiedenti asilo alle singole attività formative dell’università, mentre l’international desk dell’Area relazioni internazionali organizzerà una serie di attività di orientamento. Ai nuovi studenti sarà fornita inoltre la possibilità di iscriversi gratuitamente ai corsi di italiano del Centro linguistico di Ateneo. Sono già state accolte 4 richieste.
Affido possibile
Accorato appello del Forum delle associazioni delle famiglie in occasione dell’audizione alla commissione Giustizia della Camera, a proposito di riforma della normativa. “Salviamo la legge 184 – dicono – e il bambino resterà soggetto di diritti”.
“Siamo fermamente convinti , afferma il Forum, che debbano essere mantenuti i requisiti previsti dall’articolo 6 della legge n. 184/1983: solo così un bimbo non rischia di diventare un oggetto di diritti, ma resta un soggetto di diritti”. Il Forum delle associazioni delle famiglie, sostiene che “La lunga esperienza maturata in questo ambito è una conferma che il bene per un minore, soprattutto quando è segnato da una storia difficile, è di crescere in una famiglia con un padre e una madre uniti da un rapporto stabile. Crediamo anche che sia importante rilanciare la cultura dell’accoglienza per tutti quei bambini che, oggi, in Italia non hanno ancora una famiglia”. Per il Forum è importante evitare fughe in avanti: la legge su adozione e affido si può migliorare in alcune piccole parti, ma l’impianto generale che mette al centro il bambino e non l’adulto, va preservato.
Fuori servizio
Dal 31 maggio tutti i giudici di pace, i magistrati onorari di tribunale e i viceprocuratori onorari decadono. È quanto prevede la legge delega in materia di riforma organica recentemente approvata dal Senato.
È fissata per il 31 maggio prossimo la data relativa alla scadenza del mandato per giudici di pace, giudici onorari di tribunale e per i viceprocuratori onorari. Tali magistrati, attualmente in servizio, decadranno automaticamente, né sarà possibile la nomina di nuovi magistrati onorari, in sostituzione dei precedenti, visto che, per legge, ed in assenza dell’approvazione della riforma della magistratura onoraria, le attuali figure di magistrati onorari, previste nell’ordinamento giudiziario, spariranno definitivamente. Ma il segretario generale dell’Unione nazionale dei giudici di pace, Alberto Rossi, non è d’accordo ed afferma che , visto i tempi lunghi per l’attuazione della legge delega, previsti in un anno,
“è necessario che il governo provveda immediatamente, con decreto legge, alla proroga di tutti i giudici di pace e i magistrati in servizio, almeno sino all’entrata a regime della riforma della magistratura onoraria, tenuto conto che, trattandosi di legge delega, la riforma dovrà essere attuata con decreto legislativo e non ci sono i tempi tecnici per completare l’iter legislativo entro il 31 maggio”.
Good Deeds Day
Per due giorni i cittadini si attivano per un gesto di solidarietà. L’iniziativa internazionale in programma da oggi a domenica in 70 paesi e che a Roma è curata dai CSV del Lazio Cesv e Spes. Tanti gli appuntamenti in programma consultabili su insiemeperilbenecomune.org.
Centinaia di iniziative aperte a tutti i cittadini animeranno Roma dall’8 al 10 per il Good Deeds Day 2016, una giornata mondiale di attivazione sociale in cui il mondo riscopre la sua anima solidale e civile. Sabato 9 ogni cittadino potrà impegnarsi per una città più bella e più solidale partecipando a una delle iniziative in programma registrandosi sul sito www.insiemeperilbenecomune.org. La manifestazione, guidata a Roma dai CSV del Lazio prevede le attività di volontariato più svariate: pulire aree verdi o strade, organizzare collette alimentari, visite culturali, incontri fra culture e religioni diverse, offrire un segno di prossimita’ verso persone emarginate e sole sono alcune delle iniziative proposte dall’organizzazione. E’ possibile aderire a una delle attività in programma andando sul sito www.insiemeperilbenecomune.org.
Ecco il motore del volontariato italiano
Presentato il Report annuale delle attività dei CSV. 500 mila servizi di ogni genere per quasi 44 mila associazioni, 50 mila cittadini e 158 mila studenti. Oltre 9 mila le organizzazioni socie. Il commento del presidente Stefano Tabò.
A 20 anni dall’inizio delle attività del primo dei 71 CSV oggi operanti in Italia, il documento fotografa un volume di dati impressionante sulle persone, le tipologie di servizi e le risorse utilizzate per il funzionamento di un sistema che si può ormai definire il “motore” del volontariato italiano. Un motore che è spesso l’unica risorsa sempre disponibile per migliaia di organizzazioni generalmente piccole, poco strutturate e pressoché prive di risorse economiche.
Con una rete di oltre 370 sportelli presenti in tutte le regioni, nel 2014 i CSV hanno infatti fornito gratuitamente, grazie alle risorse delle Fondazioni di origine bancaria, oltre 500 mila servizi a 43.823 associazioni (di queste, 31.347 sono organizzazioni di volontariato) e 50 mila cittadini.
Un patrimonio unico ed eterogeneo di esperienze che vanno dalla formazione con più di 2 mila iniziative realizzate, alle oltre 95 mila consulenze offerte in materia fiscale giuridica e amministrativa, fino alla concessione di 16 mila mq di spazi ad uso esclusivo delle associazioni che hanno bisogno di una sede operativa.
Uno degli obiettivi principali dei CSV resta la promozione della cultura del volontariato, soprattutto fra i giovani, come dimostrano i numeri: 158.709 studenti di 1.478 istituti scolastici di ogni ordine e grado, coinvolti in percorsi realizzati in collaborazione con 2.592 organizzazioni di volontariato.
Una mole di servizi in crescita, nonostante la progressiva diminuzione delle risorse a disposizione (-20% tra il 2011 e il 2014) Un dato che desta preoccupazione alla luce del significativo ampliamento delle attività dei CSV previsto dal Ddl di riforma del Terzo settore appena approvato al Senato, che assegna ai Centri il compito di “promuovere e rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari italiani in tutti gli enti del terzo settore”.
Roma non si vende
Giù le mani dagli spazi sociali: dopo la manifestazione del 19 marzo continua la protesta di associazioni e centri sociali a rischio chiusura a seguito della rivalutazione economica degli spazi pubblici voluta dal Commissario Tronca. Obiettivo è una Carta per ripensare l’amministrazione del patrimonio comune.
Discriminati due volte
Sono i migranti vittime di soprusi per il proprio orientamento sessuale in fuga dai propri paesi. Il rischio per loro è di venire scoperti dai compagni di viaggio che, molto spesso, continuano a discriminarli. L’aiuto dell’associazione Migra di Arcigay: “Diamo assistenza legale e garantiamo l’assoluto anonimato”.
Una realtà ancora poco conosciuta quella dei migranti lgbt, anche tra chi lavora nei servizi per l’accoglienza, ma in aumento insieme alla crescita dei flussi migratori. E che pone davanti nuove problematiche, perché spesso queste persone, una volta ottenuto lo status di rifugiato, si ritrovano sole, senza una casa e senza un lavoro. Discriminati perché stranieri e allontanati dalla loro comunità perché gay. In Germania, ad esempio, sono stati da poco progettati due centri di accoglienza, uno a Berlino e l’altro, più piccolo, a Norimberga, riservati esclusivamente a transessuali e omosessuali. Lo scopo è quello di proteggerli da violenze e abusi che spesso subiscono dagli altri stranieri. In Italia, esistono diverse realtà, come lo sportello Migra dell’Arcigay (pioniere per quanto riguarda il tema), specializzate proprio nell’aiuto degli stranieri in fuga da omofobia e transfobia. Fare una stima esatta dei numeri, per ora, è impossibile.
Sbarre più umane
I detenuti stranieri in Italia sono il 32% della popolazione carceraria. E quanto è emerso dagli stati generali sull’esecuzione penale. Per loro la pena ha un “supplemento” a causa della lingua, dell’assenza di legami, del ridotto accesso alle misure alternative. Da qui la proposta di facilitare i colloqui telefonici e diminuire i trasferimenti.
Disabilità intellettive, una giornata “diversa” al Quirinale
Il 30 marzo è stata celebrata al Quirinale la Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettive. Sergio Mattarella ha accolto nella sua residenza ufficiale ragazze e ragazzi con sindrome di down, disabili e autistici. La nostra redattrice Anna Ventrella, impegnata da sempre nel mondo del sociale e del volontariato, ha assistito in prima persona all’evento e ha raccontato per il Giornale Radio Sociale le sue impressioni.
L’appuntamento, come da invito, è alle 9.30. Arrivata nel piazzale del Quirinale trovo già gruppetti di ragazze e ragazzi con rispettive famiglie. È ancora presto ma il sole splende nei loro sguardi più di quello alto nel cielo terso. È l’inizio di una giornata speciale, perché speciali sono le persone che aspettano composte di poter accedere nella casa del rappresentante dell’unità degli italiani; gli ospiti, invece, italiani fra tanti. Io sono con loro e ne condivido l’emozione.
Dopo un po’ di attesa finalmente veniamo fatti entrare e accomodare fino al salone delle feste: eh sì, perché oggi ad essere accolti sono i festeggiati di quella che è stata chiamata la “Giornata nazionale delle persone con disabilità intellettiva”.
Un pianoforte a coda troneggia al centro del salone della residenza ufficiale del presidente della Repubblica; un via vai di addetti al cerimoniale si fonde in mezzo a tanti sguardi di ragazze e ragazzi down, di carrozzelle, di disabilità varie: sono loro, per una volta, i padroni di casa, di quella che più volte è stata ribattezzata “la casa degli italiani”.
Osservo tutto dall’esterno e dimentico perché sono qui. Ma non posso perdere un gesto né uno sguardo, e mi rendo conto di come la vita, nella sua pienezza, sia diversità e gioia allo stesso tempo.
Le sofferenze delle famiglie sembrano cancellarsi, d’un tratto, al suono del pianista non vedente, che come ogni grande artista concede il bis. I presidenti di questa o quella sigla associativa lasciano che a parlare siano i veri protagonisti della giornata; tra loro, anche la campionessa down di atletica leggera Nicole Orlando e altri atleti paralimpici. Incredibile come queste splendide creature sappiano esprimere tutta la voglia di vivere con quel dolcissimo e ingenuo sorriso che solo loro possiedono. Si rivolgono al presidente della Repubblica con speranza, ricordandogli come egli, in qualità di garante della Costituzione, lo è anche dei loro diritti.
La stanza si riempie di silenzio quando parla Sergio Mattarella. Sembra che le parole gli escano dal cuore e per questo rendano più calda la sua voce; è lui a ringraziare ragazze e ragazzi con le loro famiglie per il bellissimo esempio di grande umanità che danno al mondo intero, loro che rappresentano una ricchezza inesauribile di valori. Certo, l’impegno a lavorare insieme per una completa integrazione deve proseguire fino ad abbattere i pregiudizi e le diffidenze che rendono ancora piena di ostacoli la vita sociale delle persone con disabilità. È stato fatto tanto, tanto resta ancora da fare. Ma questa è la casa di tutti, penso, quindi insieme, come una grande famiglia, riusciremo a migliorare.
Sento in me gioia e sofferenza contemporaneamente. Finita la festa, lascio la scena in punta di piedi, ma nei miei occhi porto ancora i sorrisi, gli abbracci di questa giornata, che parlano di voglia di vivere e speranza infinita in un futuro dove ci sia posto per tutti. Nessuno escluso.