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Falso problema


Falso problema. Nonostante in Italia siano calati del 30% i crimini commessi dagli stranieri, il governo rimanda la depenalizzazione del reato di clandestinità. Il servizio di Clara Capponi.

I ricercatori della Fondazione Leone Moressa non hanno dubbi: il reato di clandestinità «è inefficace». E i dati del Ministero della Giustizia lo confermano. Rispetto alle attuali polemiche sulla criminalità e la sicurezza pubblica legate al tema dell’immigrazione, la Fondazione ha esaminato i dati del Ministero della Giustizia al 31 dicembre 2015, in particolare quelli sulla presenza straniera nelle carceri italiane che ad oggi si attesta su un numero di 17.340 persone, ovvero un terzo della popolazione carceraria complessiva. un numero certamente significativo, ma che attesta una diminuzione dello 0,7% nell’ultimo anno e del 30,5% negli ultimi cinque anni. Secondo i ricercatori della fondazione la criminalità infine è correlata più a problemi di marginalità sociale e povertà piuttosto che alla presenza di immigrati sul nostro territorio.

L’ascolto si fa spazio


L’ascolto si fa spazio. Apre oggi a Bologna uno sportello per parlare di diritti, doveri e disagi. L’iniziativa nella sede dell’Asp, l’azienda pubblica Servizi alla Persona, vedrà, una volta al mese, il garante regionale dell’infanzia incontrare i minori sui bisogni più diffusi tra i ragazzi, le difficoltà relazionali con genitori, insegnanti e coetanei.

Dimenticati


Nella Terra dei fuochi in Campania si registrano più morti, ricoveri e tumori rispetto alla media regionale. Sono i dati appena pubblicati dell’Istituto Superiore di Sanità che certificano l’aumento dei decessi tra i bambini. Nuovo appello dei cittadini: “Il governo non ci abbandoni”.

Tempo perso


Continua a far discutere il continuo rinvio della cancellazione del reato di clandestinità dal nostro ordinamento. Deluse molte associazioni che chiedono da tempo l’abolizione. Amnesty International parla di “calcolo politico e demagogico”. Secondo Antigone “il governo ha l’obbligo di abolirlo o sarebbe un’omissione legislativa”.

“Diritto allo studio appeso al bilancio”


A Palermo famiglie di persone con disabilità incatenate davanti ai cancelli dell’Ufficio scolastico regionale. Sono esasperate dalla continua assenza di fondi o erogazione a singhiozzo di servizi ritenuti fondamentali. Protesta promossa dall’Anffas che denuncia: “Le istituzioni continuano ad essere sorde e silenti”.

Cura e fede


Cura e fede. Il pluralismo religioso ha un impatto sempre più significativo nel sistema sanitario italiano. Il servizio è di Clara Capponi.
Il pluralismo religioso è un fenomeno emergente nel nostro Paese, con un impatto significativo anche nei servizi sanitari. Spesso i cittadini di culto differente dalla religione cattolica segnalano che le strutture sanitarie non riescono a far fronte a specifiche esigenze culturali e religiose, provocando possibili diseguaglianze nei trattamenti. A tal fine CSV del Lazio Cesv e Spes e la Asl Roma E  hanno dato vita ad un percorso di formazione che ha coinvolto operatori sanitari, comunità religiose e volontariato per individuare modalità innovative di accoglienza e orientamento interculturale e interconfessionale per i cittadini all’interno dei presidi sanitari. Frutto del percorso è la guida “Salute e Spiritualità nelle strutture sanitarie” presentato lo scorso dicembre e disponibile sul sito www.volontariato.lazio.it

Non si può


Gli ultimi fatti di cronaca hanno riportato tragicamente alla ribalta un fenomeno legato a tempi lontani: morire per parto, nonostante nuove tecnologie e figure professionali sempre più all’avanguardia. Ma i parenti delle vittime e le associazioni non ci stanno ed invocano, oltre ad una giustizia più severa, linee guida a tutela del diritto ad essere mamma.

Mattone selvaggio


Secondo i dati del ministero dell’Interno nell’ultimo anno quasi cento famiglie ogni giorno hanno subito uno sfratto, spesso per morosità incolpevole dovuta agli effetti della crisi economica. E mentre si continuano a costruire case che restano invendute, aumentano anche gli immobili sfitti.

Altro che buona scuola


Niente stipendio sotto l’albero per gli insegnanti precari. Il servizio di Clara Capponi. “Natale magro per i precari della scuola. Costretti ad accettare l’incarico all’improvviso, con una telefonata che fa giocare il posto se non si è pronti a rispondere all’altro capo del telefono, molti non percepiscono stipendio da mesi. il problema riguarda soprattutto i supplenti brevi, circa 25-30 mila insegnanti in tutto il Paese che non hanno un contratto annuale. C’è chi chiede prestiti ai dirigenti scolastici per pagare le bollette, o chi si rivolge alla Caritas. Sotto l’albero niente regali, solo precarietà. E in certi casi estremi, addirittura la beffa di una tredicesima da un euro. I ministeri del Tesoro e dell’Istruzione garantiscono che alcuni supplenti avranno gli stipendi a dicembre, altri a gennaio. Ma il quadro resta incandescente con i sindacati sul piede di guerra e il mondo della scuola in fibrillazione.”

Disegno di famiglia


Al via la campagna promossa da Famiglie Arcobaleno, CondividiLove e Arcigay. L’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla proposta di legge sulle unioni civili, che dal prossimo 26 gennaio sarà in discussione al Senato.