Archivi categoria: Diritti

Game over


school-916678__180“Sul nuovo bando della scuola i tempi troppo stretti, occorre una proroga”. A chiederla è CSVnet direttamente ai Ministeri dell’istruzione e delle politiche sociali e alla Presidenza del Consiglio, che hanno stanziato 470 mila euro per la promozione del volontariato fra gli studenti. Ma la scadenza al 28 aprile non consente di presentare progetti adeguati.

 

“Chiediamo di riconsiderare la scadenza del bando –Laboratori di cittadinanza democratica condivisa e partecipata – al fine di favorire una concreta e ampia partecipazione” .
È quanto chiesto questa mattina da Stefano Tabò, presidente di CSVnet, con una lettera indirizzata ai vertici del Miur, del Ministero del lavoro e delle politiche socialie della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale – rispetto all’innovativo bando per la promozione del volontariato nelle scuole.
L’iniziativa mette a disposizione 470 mila euro per le scuole che, in partnership con le organizzazioni di volontariato e di terzo settore e con i Centri di Servizio, intendono realizzare progetti di promozione del volontariato per gli studenti.
Ma i termini del bando, reso noto il 13 aprile e la cui scadenza è fissata alle ore 23.59 del 28 aprile, non consentono i tempi necessari per un’adeguata stesura dei progetti. “Il termine fissato risulta oggettivamente penalizzante” sottolinea il presidente di CSVnet.
Eppure gli obiettivi del bando sono “di assoluto valore”, – sottolinea Tabò nella lettera – “perché danno spazio a quella collaborazione tra istituzioni scolastiche e mondo del volontariato che, da tempo, promuoviamo”.
Il presidente di CSVnet fa riferimento alle oltre 17 mila iniziative di promozione e orientamento al volontariato che i CSV, solo in un anno, sono capaci di realizzare in tutta Italia, come si evince dall’ultimo Report annuale. Attività in grado di coinvolgere oltre 158 mila studenti, 4.400 studenti e 1.478 istituti scolastici.
Il bando era stato annunciato sabato scorso dalla ministra dell’Istruzione Stefania Giannini e dal sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali, Luigi Bobba, durante il convegno “L’importante è partecipare: i cittadini di domani” organizzato dal Festival del Volontariato di Lucca e a cui aveva preso parte anche CSVnet.
“Concordiamo pienamente sul fatto che l’educazione al volontariato concorra in modo efficace alla costruzione dell’identità personale di studenti e studentesse e al loro essere cittadini. La pluriennale esperienza dei Centri di Servizio per il Volontariato in questa direzione – conclude Tabò – ha restituito riscontri confortanti”.

Diritto di assenza


Le donne vittime di violenza potranno assentarsi fino a tre mesi dal lavoro. A certificare i percorsi di protezione per accedere alle agevolazioni dovranno essere i Centri antiviolenza e le Case rifugio. Il servizio di Anna Ventrella.

 

Attraverso il Jobs Act, la violenza di genere esce dalla specificità a cui è solitamente relegata per contaminare altre politiche, a partire dalla disciplina che regola i rapporti di lavoro. Acquisisce una maggiore rilevanza sociale e contribuisce a rendere maggiormente visibile il fenomeno della violenza di genere, in particolare quella domestica che fatica ad emergere. Il Decreto attuativo costituisce un importante passo in avanti tra le azioni di contrasto alla violenza nei confronti delle donne, e l’introduzione del diritto al congedo lavorativo può essere considerato un ulteriore tassello verso la tutela dei diritti umani contro ogni forma di discriminazione fondata sul genere.

Schiavi moderni


field-110162__180Dopo lo Sportello di assistenza per i braccianti agricoli di Venosa, nel Potentino, parte il nuovo progetto sperimentale per fornire assistenza direttamente presso i campi di tutta la Basilicata. L’obiettivo è accogliere ed informare i lavoratori sui propri diritti per sottrarsi alle varie forme di sfruttamento.

Welcome rifugiato


fence-978138__180Arriva a Modena un percorso informativo e formativo rivolto a famiglie interessate ad accogliere rifugiati e richiedenti asilo. Il progetto nasce dalla partnership del mondo associativo con il Comune. L’ospitalità ha una durata di sei mesi e prevede l’accompagnamento guidato verso l’autonomia e processi di integrazione.

 

A disposizione 65 posti di accoglienza per richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale. Complessivamente durante l’anno vengono accolte circa 110 persone di cui la maggioranza sono giovani con età inferiore ai 30 anni, provenienti soprattutto da Afghanistan, Mali e Siria. «WelcHome» nasce sulla scorta di analoghe esperienza condotte in altre città, Torino innanzitutto, e intende sperimentare un percorso di accoglienza che pone al centro le relazioni e la solidarietà. Ai nuclei familiari che si propongono verrà assicurato il supporto informativo e formativo iniziale, un sostegno continuativo di consulenza e potrà essere fornito un rimborso spese. Al progetto partecipano Arci Modena, associazione Amazzonia Sviluppo, associazione Porta Aperta, associazione Servizi Volontariato Modena, Associazioni straniere e comunità religiose di Modena, Caritas Diocesana, Consulta comunale delle Politiche familiari, solidali e della Coesione sociale, Forum delle Associazioni Familiari, Forum Terzo Settore, Rete Famiglie per l’Accoglienza. Inoltre, l’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Rete delle associazioni modenesi a sostegno delle famiglie per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati e richiedenti asilo. www.comune.modena.it

Fuori tutti!


door-655235__180È quanto sta accadendo a Roma da alcuni giorni. Il commissario del Comune, Francesco Paolo Tronca, sfratta associazioni e onlus dagli immobili comunali. Sotto la scure capitolina finiscono importanti realtà che operano nella città da decenni.

 

E’ l’effetto scandalo affittopoli. Sono già arrivate le lettere di avviso sgombero. A queste associazioni di volontariato si chiedono addirittura gli arretrati, come ad esempio al Grande Cocomero, per un’ammontare di 112 mila euro. “Abbiamo sempre pagato i bollettini, circa 300 euro al mese, chiesto negli anni un contratto regolare, invece in base al valore di mercato dell’immobile, 1250 euro, il comune ci chiede il mancato introito degli ultimi tre anni di concessione, ci risulta una morosità di 27 mila euro, ma non applica lo sconto dell’80%, l’agevolazione dovuta a chi fa un servizio sociale” spiega Giovanni Giustiniani di ‘A Roma, insieme. “Non possono non sapere chi siamo, il comune paga ogni anno l’Atac per fornirci il pulmino con cui tutti i sabato portiamo in gita i bambini del nido di Rebibbia” prosegue. “Se tutte queste situazioni sono irregolari la colpa è anche del padrone di casa, il comune è responsabile, non ha saputo gestire il proprio patrimonio immobiliare” replica Lorenzo Manni, volontario del Grande Cocomero. “Fanno porcate e pretendono di avere un’immagine pulita, ma stavolta lo scempio è lampante” chiosa Graziana Bastelli, anima de il Grande Cocomero e capo sala al reparto di Neuropsichiatria infantile del Policlinico.

In pace


pietro-pinnaA 89 anni ci ha lasciato Pietro Pinna, fondatore del Movimento nonviolento. È ricordato come il primo obiettore di coscienza “politico” italiano. Dal suo rifiuto dell’uso delle armi, che gli costò anni di carcere, ha preso il via la campagna per la nascita del servizio civile. Organizzò con Aldo Capitini la prima marcia Perugia-Assisi.

 

Nato nel 1927 a Finale Ligure (SV), di origine sarda, Pinna è ricordato come il primo obiettore di coscienza “politico” italiano. Dalla sua personale scelta nonviolenta e di rifiuto dell’uso delle armi, per la quale subì due processi militari e dovette scontare vari mesi di carcere militare prima di essere riformato per motivi medici, nascerà una campagna sostenuta da molti intellettuali, come Aldo Capitini, giuristi e uomini politici che porterà alla ribalta del dibattito pubblico italiano la questione dell’obiezione di coscienza e del servizio civile “alternativo”. Con Capitini, filosofo antifascista considerato il “Gandhi italiano”, Pinna organizzerà la prima Marcia della Pace Perugia-Assisi nel 1961 e successivamente fonderà nel 1962 il Movimento Noviolento e nel 1964 la rivista “Azione nonviolenta”, della quale è stato fino ad oggi direttore responsabile. “Capitini e Pinna si resero conto che se si voleva incidere sull’avanzamento di una proposta di pace occorreva darsi una struttura organizzativa. Da qui l’idea di fondare il Movimento Nonviolento, che incentra le sue prime azioni fondative, portate avanti con i Gruppi d’Azione Nonviolenta (G.A.N.), nel riconoscimento del diritto dell’obiezione di coscienza attraverso una legge”, ci dice Pasquale Pugliese, della Segreteria nazionale del Movimento Nonviolento.

Oltre le sbarre


carcere9879879La stato di salute dei nostri carceri in due imminenti report. Ce ne parla Clara Capponi.

 

Tempo di bilanci per il sistema carcerario italiano. Una realtá che conta 53.495 detenuti di cui 4 mila in esubero rispetto alla capienza regolamentare degli istituti. La fotografia del fenomeno sarà illustrata dall associazione antigone domani a roma. mentre il Centro Astalli il 19 aprile presenterà il report annuale con il racconto di un anno di attività in favore di richiedenti asilo e rifugiati.
Si tratta infatti di Numeri che segnano un’emergenza a cui è necessario porre soluzione ma anche per il governo pare che sia la volta buona . la prossima settimana si terranno a Rebibbia gli stati generali dell’esecuzione penale. L’obiettivo sembra quello di abbassare i costi, stimati in 3 miliardi l’anno, e introdurre un’idea diversa di carcere, finalizzata ad “abbassare il livello di recidiva, che in Italia è il più alto d’Europa ampliando l’esecuzione penale all’esterno del carcere”.

Diritto allo studio


studiare-eA Bologna 20 i ragazzi africani in attesa del permesso di soggiorno per asilo politico o umanitario hanno potuto iscriversi ai corsi dell’ateneo. L’università ha approvato una misura della Commissione Europea con esonero totale dei contributi per l’anno accademico in corso.

 

Grazie al nuovo provvedimento, quindi, potranno iscriversi ai corsi singoli dell’Alma Mater non più solo gli studenti con un permesso di soggiorno per “asilo politico” o “asilo umanitario”, ma anche quelli in possesso di un permesso per “attesa asilo politico” o per analoghe finalità, presentando il solo titolo di studio (o una sua certificazione).A partire dal prossimo gennaio, le undici Scuole dell’Ateneo saranno al lavoro per facilitare l’accesso degli studenti richiedenti asilo alle singole attività formative dell’università, mentre l’international desk dell’Area relazioni internazionali organizzerà una serie di attività di orientamento. Ai nuovi studenti sarà fornita inoltre la possibilità di iscriversi gratuitamente ai corsi di italiano del Centro linguistico di Ateneo. Sono già state accolte 4 richieste.

Affido possibile


affido-minoriAccorato appello del Forum delle associazioni delle famiglie in occasione dell’audizione alla commissione Giustizia della Camera, a proposito di riforma della normativa. “Salviamo la legge 184 – dicono – e il bambino resterà soggetto di diritti”.

 

“Siamo fermamente convinti , afferma il Forum, che debbano essere mantenuti i requisiti previsti dall’articolo 6 della legge n. 184/1983: solo così un bimbo non rischia di diventare un oggetto di diritti, ma resta un soggetto di diritti”. Il Forum delle associazioni delle famiglie, sostiene che “La lunga esperienza maturata in questo ambito è una conferma che il bene per un minore, soprattutto quando è segnato da una storia difficile, è di crescere in una famiglia con un padre e una madre uniti da un rapporto stabile. Crediamo anche che sia importante rilanciare la cultura dell’accoglienza per tutti quei bambini che, oggi, in Italia non hanno ancora una famiglia”. Per il Forum è importante evitare fughe in avanti: la legge su adozione e affido si può migliorare in alcune piccole parti, ma l’impianto generale che mette al centro il bambino e non l’adulto, va preservato.

Fuori servizio


stock-photo-42143500-gavel-on-sounding-blockDal 31 maggio tutti i giudici di pace, i magistrati onorari di tribunale e i viceprocuratori onorari decadono. È quanto prevede la legge delega in materia di riforma organica recentemente approvata dal Senato.

 

È fissata per il 31 maggio prossimo la data relativa alla scadenza del mandato per giudici di pace, giudici onorari di tribunale e per i viceprocuratori onorari. Tali magistrati, attualmente in servizio, decadranno automaticamente, né sarà possibile la nomina di nuovi magistrati onorari, in sostituzione dei precedenti, visto che, per legge, ed in assenza dell’approvazione della riforma della magistratura onoraria, le attuali figure di magistrati onorari, previste nell’ordinamento giudiziario, spariranno definitivamente. Ma il segretario generale dell’Unione nazionale dei giudici di pace, Alberto Rossi, non è d’accordo ed afferma che , visto i tempi lunghi per l’attuazione della legge delega, previsti in un anno,
“è necessario che il governo provveda immediatamente, con decreto legge, alla proroga di tutti i giudici di pace e i magistrati in servizio, almeno sino all’entrata a regime della riforma della magistratura onoraria, tenuto conto che, trattandosi di legge delega, la riforma dovrà essere attuata con decreto legislativo e non ci sono i tempi tecnici per completare l’iter legislativo entro il 31 maggio”.