Nei giorni dell’anniversario della dichiarazione universale dei diritti umani dell’Onu, ci si interroga su quali siano le priorità per arginare le ondate di discriminazione e di violenza che affliggono il pianeta. Ascoltiamo Riccardo Noury, portavoce in Italia di Amnesty International “un mare di cose da fare e credo che la frontiera prossima sia accanto a sorvegliare cosa accade nei paesi del medio oriente e del nord africa per amnesty international sia proprio di vigiliare perché qui da noi in Italia e in Europa non ci sia più discriminazione. Se c’è discriminazione è penalizzato l’accesso a tutti gli altri diritti”
“Una vergogna”
A dirlo è il neoministro della cooperazione e integrazione Andrea Riccardi riferendosi alla situazione dei rom nel nostro paese. “Conosco e ho visitato non pochi campi rom – ha detto – Dobbiamo agire per il superamento di quelle strutture perché i rom possano inserirsi tra gli italiani come italiani”.
L’acqua pubblica fa rete
E cerca di conquistare l’Europa. Ce ne parla Luca Faenzi del Comitato acqua bene comune “l’ossaturea esiste già e un passo molto importante per la sua nascita e la sua costituzione avverrà a Napoli il prossimo 10 ed 11 dicembre quando in un grande convegno, allargato a tutte le realtà europee, porremo le basi per quella che vuole essere una rete europea per l’acqua pubblica. Lo facciamo a Napoli perché è la prima città che ha ripubblicizzato e lo facciamo in Italia perché il movimento italiano è quello che ha ottenuto dei risultati tra i più incisivi anche se ancora non messi in pratica con il referedum dello scorso giugno”
Il valore aggiunto
Fino a domenica, presso il Museo di Roma di Trastevere, si potrà visitare l’esposizione di scatti di grandi fotografi italiani sui temi di terza età e disabilità. Grandi risorse per il paese, ma molto spesso considerate un peso per la società.
“Commosso e orgoglioso”
Così Vincenzo Spadafora ha commentato a caldo la sua nomina a garante dell’infanzia. Soddisfazione da parte dell’Unicef, di cui Spadafora è presidente, dal Telefono azzurro e da Save the children. Che augurano al neoresponsabile all’infanzia un buon lavoro.
A Durban con speranza
È cominciato da due giorni il summit mondiale sul clima. Ancora tante le divergenze tra i 190 paesi riuniti intorno al tavolo in Sudafrica. E il ruolo dell’Italia? Lo chiediamo ad Alberto Zoratti della Rete equosolidale Fair: “Piacerebbe leggere che il nostro nuovo Ministro Clini prenda una posizione un po’ più decisa sul Protocollo di Kyoto e non cerca di trovare una via intermedia tra le esigenze di sviluppo dei paesi più poveri e la necessità di difendere il clima. Bisognerebbe quindi che il Ministro facesse un ragionamento più strutturato e più proattivo a difesa del Protocollo di Kyoto. La responsabilità però è di tutti, nel senso che ognuno di noi con il proprio stile, con le attività che svolge nel proprio paese e con le pressioni che può fare su regioni, province e comuni, può determinare un cambiamento nell’impatto che questo modello di sviluppo ha nei territori”.
Una bustina salvavita
Iniziativa benefica dell’Unicef contro la malnutrizione infantile. Ce ne parla Donata Lodi responsabile politiche internazionali del fondo delle nazioni unite per l’infanzia. “Sono delle bustine con una miscela particolare a base sostanzialmente di noccioline che consentono di intervenire rapidamente per salvare i bambini in stato di malnustrizione. È una iniziativa fondamentale, un brevetto a cui anche noi come Unicef abbiamo collaborato, e che attualmente distribuiamo un po’ in tutto il mondo proprio perché consente di intervenire anche in situazioni in cui mancano le strutture sanitarie. La maggior parte dei paesi in cui ci sono carestie e crisi alimentari non hanno sempre un presidio sanitario in cui portare i bambini”.
Un nuovo welfare
Cecilia Guerra appena nominata nuovo sottosegretario dal premier Monti. Il commento di Cristiano Gori, coordinatore del gruppo di lavoro sulla delega assistenziale del Forum Terzo Settore. “Intanto io ho una grande stima di Cecilia Guerra e credo che abbia due caratteristiche che fanno ben sperare: primo è una persona assolutamente competente che conosce questi temi, cioè i temi del sociale, nei loro aspetti tecnic, il secondo si tratta di una persona appassionata ed oggi in questa epoca di tagli di risorse pubbliche sempre minori, sia fondamentale avere passione per il nostro settore, per difenderlo e per promuoverne lo sviluppo. C’è una delega socio-assistenziale che prevede una varietà di tagli ulteriore al nostro settore e quindi ci aspettiamo che lei prenda posizione contro la delega affinchè venga abbandonata e cancellata”
Un nuovo welfare è possibile
Il Terzo Settore guarda con fiducia il lavoro del nuovo governo Monti. Ma quali sono le priorità per far ripartire le politiche sociali del nostro Paese? Lo chiediamo a Pietro Barbieri, presidente della FISH: “Per prima cosa il Governo dovrebbe disconoscere la fatidica riforma fiscale, soprattutto la parte assistenziale e dovrebbe dire chiaro e tondo che quella roba lì non funzione e non c’è modo per farla funzionare, e quindi trovare quei 20miliardi da altre parti; questo è il primo presupposto. Dopodichè io spero e credo che il Governo abbia il tempo sufficiente e la possibilità anche, magari dovuta alla crisi economica, di rimettere in piedi una idea di politiche sociale e da lì ripartire. Ripartire epr cercare di finanziare il sistema, garantire livelli essenziali di assistenza e via discorrendo”.