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Welfare ed equità


Domani una delegazione di componenti del coordinamento nazionale del Forum del Terzo Settore incontrerà il sottosegretario del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Maria Cecilia Guerra. Al centro del dibattito il tema della drastica riduzione dei fondi statali destinati agli Enti Locali che sta mettendo in ginocchio un intero settore.

Liberalizzazioni al via


Dai taxi alle farmacie, settimana “calda” per il governo Monti. Che ricadute potrebbero avere questi provvedimenti con il mondo del terzo settore? Lo chiediamo ad Andrea Volterrani, dell’Università Tor Vergata di Roma: “Le liberalizzazioni sono in realtà qualcosa che non ha niente a che vedere con il terzo settore…sono un po’ provocatorio, perché sono qualcosa che sta nell’ambito di una logica completamente diversa che ha a che fare con il libero mercato e con, qualche volta, l’uso strumentale del termine “merce”. Qualcosa che non a che vedere con il modo, la logica, l’origine ed i valori a cui dovrebbe far riferimento il terzo settore”.

Povera Italia


Allarmanti gli ultimi dati forniti dall’Istat: il 4% della popolazione del nostro Paese vive in assoluta povertà. E un nucleo familiare su dieci poco al di sopra. Le previsioni per quest’anno non fanno presagire nulla di buono: la crisi galoppante aumenterà di fatto l’indigenza, e a rimetterci saranno soprattutto gli anziani.

Welfare, maglia nera alla Campania


Con 55 euro lordi pro-capite è la regione italiana che investe di meno in materia di politiche sociali. Sentiamo perché da Giacomo Smarrazzo, del comitato campano Il welfare non è un lusso “fino ad oggi la Campania, come molte altre regioni del sud, hanno compensato i fabbisogni finanziari della spesa sociale attraverso l’utilizzo dei fondi europei, cosa che in questi ultimi anni per motivi di carattere politico e burocratico-amministrativo non avviene, nel senso che i fondi strutturali sono fermi, il Fondo Sociale Europeo è fermo e non viene speso. Questo comporta un ulteriore danno a carico dei cittadini e delle persone che avrebbero, soprattutto in un periodo di crisi, bisogno di maggiore attenzione”.

La crisi blocca i mutui


La domanda da parte delle famiglie italiane nel 2011 presenta un calo del 19% rispetto all’anno precedente, primo stop dopo un biennio di crescita. È quanto emerge dall’analisi del patrimonio informativo di Eurisc che raccoglie i dati relativi a oltre 78 milioni di posizioni creditizie.

Latouche e il no profit


Il teorico francese della decrescita è arrivato a Napoli per parlare di economia. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
 Dal 16 al 20 gennaio 2012 Serge Latouche sarà in Campania ospite della Federazione Internazionale Città Sociale. Fitto il calendario di incontri e di inziaitive che avranno come protagonista il teorico della decrescita e che tendono a far confrontare gli esiti della sua riflessione con alcune delle più significative buone pratiche avviate nella regione. Ad accoglierlo nel suo primo appuntamento a Napoli il sindaco Luigi De Magistris, ma sentiamo il professor Latouche che parla di crisi e del ruolo delle organizzazione no profit nel nostro paese “ Il mondo del no profit cerca di avere delle buone pratiche. Questo può avere una importanza come esempio che un’altra strada è possibile e anche come scuola per decolonizzare l’immaginario”.

Carrello pesante


Il 2012 arriva la stangata sulla spesa. Secondo il Codacons, una famiglia composta da tre persone spenderà in media 585 euro in più all’anno per comprare beni alimentari. Tutto ciò, se si somma ai futuri aumenti delle tasse introdotti dalla manovra Monti, dall’Imu all’Iva, l’aumento diventa pesante: più 1.257 euro per nucleo familiare.

Lavoro più o meno tutelato


 Sono quasi 7 milioni i “protetti”, circa 6 milioni e 400 mila gli “esclusi”. È questa la stima, secondo una ricerca condotta da Datagiovani, del numero di lavoratori del settore privato a cui può essere applicato o meno l’Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il tasso di protezione è più accentuato al Nord e scende man mano che ci si avvicina al Meridione.

Microcredito si parte dalla Sicilia


Dove è stato consegnato il primo assegno da 6 mila euro ad una famiglia dell’isola, monoreddito, con due figlie a carico di una disabile. Previsti più di 2500 prestiti. Cinquanta enti no-profit segnaleranno le famiglie più bisognose. Avviate esperienze simili anche in Calabria, Parma e Pescara.

Lavoro atipico


Oltre il 12% degli occupati ha un contratto non standard e la percentuale raddoppia tra i giovani. È quanto emerge dai dati dell’indagine Isfol Plus. I più colpiti da questa precarietà sono le donne, i laureati e i residenti nel Meridione.