La crisi continua incessante anche nel 2012 e così le famiglie italiane, tra sacrifici e cinghie da tirare, rinunceranno ai tradizionali sconti stagionali. Secondo i dati di Federconsumatori, infatti, acquisteranno il 19% in meno rispetto allo scorso anno.
Al lavoro
Si apre una settimana decisiva: il governo incontra le parti sociali. Le speranze di Legacoop dalla voce della presidente Paola Menetti “Non concordiamo con questa scelta del taglio lineare come modalità per affrontare una riforma del welfare, che vuol poi dire a quel punto la sua eliminazione vera. Crediamo che l’azione vera rispetto al lavoro sia quella di rendere possibile occasioni di lavoro e di sviluppare occupazione. Ci pare un po’ singolare che nel momento in cui i numeri dicono che si sta estendendo in maniera preoccupante il dato della della perdita del lavoro, qualcuno ritenga di considerare centrale strumenti che servono a interrompere e chiudere rapporti di lavoro”.
Poveri immigrati
Gli stranieri lavorano prima, vivono del proprio mestiere ma guadagnano meno degli italiani. È questo, in sintesi, il quadro che emerge da un’indagine Istat. Le condizioni economiche migliorano con la permanenza nel nostro Paese, anche se l’illegalità nei luoghi di lavoro è sempre più diffusa.
“Gli anziani i più colpiti dalla manovra”
A denunciarlo è l’Auser. Secondo le stime dell’associazione, le ricadute sono pari a 887 euro annui a famiglia, ai quali bisogna aggiungere la cifra già prodotta dalle precedenti manovre del governo Berlusconi che porterebbe il totale a 3000 euro l’anno.
“Segno di responsabilità”
Il rinnovo del contratto delle cooperative sociali appena firmato dalle imprese no profit e sindacati mette tutti d’accordo. Sentiamo Paola Menetti, presidente Legacoopsociali. “In questa fase rinnovare il contratto scaduto ha voluto dire un grande sforzo proprio di responsabilità politica. Riconoscere e muoversi nella direzione di contrastare tentativi e strade che portano alla deregolazione delle tutele in materia di lavoro, che identificano per il welfare un futuro in cui il lavoro sia sempre più al confine tra il grigio, il sommerso e invece un’idea tutelata e garntita di lavoro.”
Cooperative sociali, rinnovato il contratto
Fumata bianca dopo due giorni di trattativa che hanno impegnato Legacoopsociali, Federsolidarietà e Agci Solidarietà, dalla parte delle imprese non profit, e sindacati, in rappresentanza dei dipendenti. Sono stati definiti gli ultimi particolari del nuovo contratto collettivo nazionale, che riguarda circa 8 mila cooperative sociali e più di 200 mila lavoratrici e lavoratori.
20mila domande per 9mila posti
È boom di richieste per il servizio civile che, per mancanza di fondi, rischia però di scomparire. Ascoltiamo Primo Di Blasio, presidente del Cnesc “un fatto significativo che va a confermare che l’istituto del servizio civile ha un alto gradimento da parte dei giovani e quindi c’è una grande disponibilità dei giovani ad impegnarsi e mettere a servizio del paese e dei problemi del nostro paese un anno della loro vita. Contraltare di questo discorso è che negli ultimi tre anni di fatto il Governo Berlusconi ha quasi azzerato il finanziamento per il serrvizio civile quindi di fatto ad oggi le prospettive del servizio civile sono fondamentalmente di chiusura”.
“Salva Italia“
Così è stata ribattezzata dal premier Monti la manovra appena approvata dal consiglio dei ministri. Provvedimenti per 30 miliardi di euro, cifra che servirà a ridurre il deficit pubblico e per finanziare interventi in favore della crescita economica. Almeno 12 miliardi di euro di nuove tasse e nuova riforma delle pensioni: spariscono quelle di anzianità e scatta il calcolo dell’assegno con il sistema contributo pro-rata per tutti.
Salta l’appalto, e anche il lavoro
L’Asl taglia la commessa e alla cooperativa sociale La Rimessa di Genova arriva la cassa integrazione per sedici dipendenti su sessanta. Ma in cassa finiscono anche sei lavoratori “svantaggiati”, con disabilità varie. Sempre più spesso sono loro ad essere colpiti dalla crisi e dalle sforbiciate governative.
Lavoro per tutti
Su un campione di 1.000 aziende, solo il 6,2% occupa una persona disabile. Ci dice perché Gianluigi Bettoli, responsabile nazionale Salute mentale Legacoopsociali. “E’un vero collocamento nazionale e il risultato è che il disabile si arrangia e l’inserimento lavorativo non avviene. Tra il 2007 e il 2008 si cala da un inserimento annuale di ventottomila disabili ad un inserimento annuale di ventimila. Quindi vuol dire che il primo anno della crisi è sparito un terzo dell’inserimento dei disabili e negli anni successivi non può che essere andato peggio”