Atene, frontiera d’Europa. Il nuovo rapporto di Amnesty International denuncia i respingimenti illegali delle autorità greche verso i profughi, in gran parte afghani e siriani, che arrivano passando dalla Turchia. Il dossier esamina 39 casi di aperta violazione dei diritti umani, e denuncia trattamenti di scioccante brutalità.
Secondo l’Istituto demografico di Rostock la crisi economica ha messo sotto pressione i tassi di natalità europei. Per il centro studi tedesco al crescere della disoccupazione, gli under 25 evitano di avere figli. Maglia nera alla Spagna: nel paese iberico più di un giovane su due è senza lavoro.
Non aprite quella porta. Continua ad essere negato a giornalisti e ong la visita dei Centri d’identificazione ed espulsione in tutta Europa. La denuncia arriva dalla campagna Open access now. “Le violazioni dei diritti umani all’interno dei Cie – dicono molte associazioni – sono tenute nascoste volutamente per non far vedere il grado di inciviltà in cui sono costretti a vivere i migranti”.
L’Egitto che verrà. Continuano gli scontri dopo il colpo di stato militare che ha destituito l’ex presidente Morsi. La testimonianza da Alessandria d’Egitto di Valentina Gallo, della ong Music for peace, che insieme ad altri quattro volontari sono bloccati da diciotto giorni nel Paese. Erano partiti da Genova, direzione Gaza. Ascoltiamola
Senza risorse. La sicurezza alimentare della Siria è in grave pericolo: quattro milioni di persone non riescono a produrre o ad acquistare cibo a sufficienza, e il quadro si fa ancora più fosco per il futuro, con il perdurare del conflitto. I dati arrivano da un rapporto della Fao e del Programma Alimentare Mondiale, che sottolineano come la guerra abbia seriamente minato l’agricoltura e l’allevamento.
In Pakistan torna il boia. Un funzionario del governo ha confermato la fine della moratoria sulle esecuzioni capitali, scaduta lo scorso 30 giugno. Oltre 450 i detenuti pronti per essere giustiziati. Amnesty International si appella affinché anche nel Paese asiatico si arrivi alla totale abolizione della pena di morte.
Egitto, tra violenze e libertà. Abusi sessuali sulle donne durante le manifestazioni a piazza Tarhir contro l’ormai ex presidente Morsi. È l’accusa di Human Right Watch. “Questi atti”, si legge in un comunicato della ong, “evidenziano il fallimento della politica nel far fronte alle aggressioni che da sempre subiscono nei luoghi pubblici del Paese”.
Se amare diventa reato. Il nuovo rapporto di Amnesty International sull’omofobia nell’Africa Sub Sahariana denuncia un netto peggioramento nella legislazione. Il caso dell’Uganda è solo il più famoso: infatti in ben 38 paesi del continente l’omosessualità è considerata un crimine.
Voce grossa. Mentre le proteste continuano a riempire le strade del Brasile, gli indiani locali si sono uniti ai manifestanti per chiedere che cessino gli attacchi verso la loro comunità. Numerose le denunce contro il governo guidato dal presidente Dilma Roussef che intende minare i diritti costituzionali duramente conquistati dagli indigeni sudamericani negli ultimi anni.
Il Pinochet africano. Questo l’appellativo dell’ex presidente del Ciad Hissene Habré, arrestato con l’accusa di essere il responsabile dell’uccisione di migliaia di oppositori politici tra il 1982 e il 1990. Una notizia che fa felice Human Right Watch: “È la luce in fondo al tunnel per le tutte le vittime”.
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