Ieri l’anniversario, festeggiato con iniziative e appuntamenti in tutto il mondo. Ascoltiamo Sergio Marelli, segretario Focsiv “l’Italia è ormai diventata una società multietnica e multiculturale. Il fenomeno dell’immigrazione sicuramente continuerà ad accrescere i propri numeri nei prossimi anni quindi meglio attrezzarsi e convicersi che questa sarà la realtà con la quale e nella quale convivere nel prossimo futuro”.
Asia chiama Italia
Su questa rotta sarà incentrato il quarto viaggio di studio del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Saranno affrontati diversi temi a carattere generale: i fondamentali dell’economia asiatica, il posto riservato ai quei paesi nella nostra politica estera e i flussi di nuova emigrazione italiana verso quel continente.
Europa a mano armata
Un corposo dossier prodotto dalla rete Disarmo certifica come nel vecchio continente l’esportazioni di armi è ai massimi storici. E l’Italia non fa eccezione, nemmeno sulla riduzione delle spese militari. Sentiamo Flavio Lotti, portavoce della Tavola della pace “l’Italia non ha ancora fatto quello che tutti i grandi paesi dell’occidente hanno fatto. Vale a dire rivedere tutti i programmi di spesa militare che come è noto assorbono sempre una grandissima percentuale del bilancio pubblico. Questo della spesa resta l’unico capitolo del bilancio pubblico al quale ancora non si è voluto mettere mano”.
Giù le mani dall’oro blu
Il Forum dei Movimenti per l’acqua prende posizione dopo le dichiarazioni del sottosegretario Catricalà che ha annunciato modifiche sulla gestione idrica. “Non pensi il Governo Monti”, scrive il Forum, “con la scusa di risanare il debito di poter aggirare il voto referendario”. L’appello di padre Alex Zanotelli “dobbiamo formare una rete che porti il Parlamento Europeo davvero a proclamare l’acqua, bene comune. L’acqua è il bene supremo, non è più il petrolio: è l’acqua. Io ci sono come missionario perché so che se oggi ci sono cinquanta milioni di persone che muoiono per fame, se l’acqua verrà privatizzata domani avremo cento milioni di morti di sete”.
Dieci anni di torture
“La mancata chiusura del centro di detenzione di Guantanamo da parte del governo degli Stati Uniti sta lasciando un’eredità velenosa ai diritti umani”. Ad affermarlo è Amnesty International, in un rapporto che mette in luce il trattamento illegale subìto dai detenuti rinchiusi nell’isola cubana.
Palestina bene comune
Domani e fino al 14 gennaio è in programma ad Udine un convegno sul diritto violato ad avere un equo accesso all’acqua. Ascoltiamo Marco Iop, del Centro di volontariato internazionale e tra gli organizzatori dell’evento “Palestina bene comune è una serie di iniziative che intendono prima di tutto porre al centro dell’attenzione la questione dell’occupazione della Palestina, considerare la terra palestinese e i problemi gravissimi che lì esistono, una questione che riguarda tuttti e quindi rompere questo muro del silenzio. L’altro obiettivo è dare voce alle popolazioni e alle comunità i cui diritti vengono negati. Si affronterà in modo particolare, ma non solo, la questione del diritto all’acqua e la questione della carovana del diritto all’acqua”.
F-35? No, grazie
Continua la mobilitazione anche del mondo dell’associazionismo contro l’ipotesi di acquisto, da parte del ministero della Difesa, di 131 cacciabombardieri. Ritenuti inutili e costosi. Sentiamo il giudizio di Francesco Vignarca delle Rete Disarmo “L’F-35 è l’esempio massimo di un programma militare costosissimo, inutile anche da un punto di vista operativo e soprattutto sovradimesionato. Ricordiamo che l’F-35 è un cacciabombardiere da attacco con capacità di misura nucleari che quindi ha una proiezione offensiva come principale compito, mentre invece gli intercettori, quelli che dovrebbero garantire la sicurezza del nostro spazio aereo, noi li abbiamo già e sono gli eurofighter che invece abbiamo bloccato. Dovremmo domandarci “ma veramente la sicurezza degli italiani è garantita da dei cacciabombardieri? Non lo sarebbe meglio con interventi nel sociale, nella sanità, nelle scuole e con interventi tesi a rafforzare una ripresa economica che invece è stagnante?”
I primi quarant’anni
Il 21 dicembre del 1971 nasceva in una stanza di Parigi, Medici Senza Frontiere: la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente del mondo, con 30.000 persone impegnate in 427 progetti dislocati in 60 paesi. In tutti questi anni ha attraversato i principali stravolgimenti geopolitici adattando approcci e modalità operative ad obiettivi e situazioni sempre mutevoli.
Binario di speranza
Alla stazione Ostiense di Roma nasce un centro di accoglienza per i minori afgani che transitano per la capitale prima di ripartire verso il Nord Europa. Ascoltiamo Nino Sergi, presidente di Intersos, ong che ha realizzato questo progetto.
Bimbi lontani
Tremila in più in un anno, maschi, sempre più avanti negli anni, accolti nelle grandi città italiane, in arrivo da Afghanistan, Bangladesh e Nord Africa: sono i minori stranieri non accompagnati. A tracciarne l’indentikit è il IV Rapporto Anci-Cittalia che lancia anche l’allarme: “Servono finanziamenti e maggiore attenzione all’accoglienza”.