La campagna Mettiamoci in gioco” esprime preoccupazione per la direzione presa dal governo. Tra i punti critici, la cancellazione dell’autonomia di regioni e comuni per la regolamentazione. La richiesta: stanziare i 250 milioni annunciati, da utilizzare almeno in parte per le attività di prevenzione.
Un anno di beni comuni
Prima candelina del Regolamento per l’amministrazione condivisa ideato da Labsus e realizzato insieme al Comune di Bologna. Il servizio è di Anna Monterubbianesi. Il Regolamento permette un’alleanza tra cittadini e amministrazioni per lo svolgimento di attività di interesse generale e per la risoluzione di problemi collettivi. Il testo, presentato ufficialmente un anno fa a Bologna, primo Comune italiano ad approvarlo, è stato donato a tutti i Comuni italiani con la possibilità di adattarlo alle proprie necessità e caratteristiche. Da allora lo hanno adottato 25 Comuni, mentre altri 57 lo stanno per approvare. Il Regolamento sta dimostrando che prendersi cura dei beni comuni materiali e immateriali, dalle piazze ai beni culturali, alla cura del verde, ma anche alla cultura, all’integrazione e allo sport, conviene! E che nuove regole che traducessero in fatti concreti il principio costituzionale di sussidiarietà erano necessarie. Essere cittadini attivi, che si prendono cura di un vicolo, una piazza, un bene comune ha un enorme valore e un effetto fondamentale nel rinsaldare i legami della comunità, sviluppando rapporti fondati sulla fiducia e accrescendo il capitale sociale che, a sua volta, è fattore di sviluppo economico.
Cose nostre
Nuovo appello dell’associazione Libera al governo affinché la lotta alla mafia diventi prioritaria per un Paese ancora troppo colluso con i poteri criminosi. Secondo Don Luigi Ciotti per debellare questo fenomeno servono leggi chiare e una approccio culturale diverso.
Banchi d’integrazione
Per la prima volta nelle scuole italiane c’è stato il sorpasso degli alunni di seconda generazione rispetto a chi è nato all’estero. È uno degli aspetti emersi dal nuovo rapporto della fondazione Ismu. Eppure il binomio scuola e immigrazione continua a conquistare lo spazio mediatico solo per alimentare polemiche o atteggiamenti razzisti.
Croce rotta
“Diminuiscono i posti letto, gli ospedali cambiano funzioni e le distanze si allungano, ma noi che portiamo le persone in ospedale come possiamo tutelarne la salute?”. La denuncia di Anpas nel servizio di Clara Capponi.
Dentro le sbarre
Sospese le attività di redazione dopo undici anni di vita del giornale Sosta forzata, in cui scrivevano i detenuti del carcere di Piacenza. Per Carla Chiappini, direttore responsabile resta il rammarico. “Ora – dice – speriamo che non si interrompa il bellissimo dialogo che avevamo instaurato tra le persone recluse e quelle libere”.
Carta straccia
Oltre 200 testate rischiano la chiusura e 3000 persone rimarranno senza lavoro. Il servizio è di Anna Monterubbianesi. #Menogiornalimenoliberi. Un dato di
fatto, una petizione e un hastag per difendere l’editoria non profit e
tutelare l’autonomia e il pluralismo dell’informazione. La campagna è stata
lanciata da 9 associazioni e sindacati di settore con l’intento di dare
impulso ad una riforma dell’intero sistema dell’informazione (giornali,
radio, tv, internet), e con la richiesta a Governo e Parlamento di
ripristinare i contributi per il 2013, dimezzati retroattivamente, e per il
2014. L’accesso al mercato della pubblicità per le piccole realtà editoriali
non è semplice e sono quindi i contributi pubblici a compensare una
condizione di disparità e a permetterne l’esistenza. Il mancato ripristino
dei fondi porterebbe inoltre 200 testate non profit a chiudere e la perdita
di 3.000 posti di lavoro.
Una riforma “fatta da incompetenti”
È durissimo il giudizio di Luigi Fadiga, Garante per l’infanzia della regione Emilia Romagna. sul disegno di legge delega sulla riforma della giustizia civile. “Un provvedimento”, aggiunge il giurista, “che butta a mare tutto il positivo della tradizione minorile giudiziaria italiana ed è destinata a produrre gravi danni”.
Piazzate d’amore
È il titolo di una serie di flashmob lungo tutto lo Stivale per chiedere gli stessi diritti per tutti gli amori. Nel giorno di San Valentino, in oltre 30 città italiane omosessuali, eterosessuali e bisessuali, saranno protagonisti della festa degli innamorati.